Brasile, una strage di emigranti

Tra i 231 deceduti, una quarantina i discendenti veneti. Abm in apprensione

BELLUNO. Sono 231 le vittime dell’incendio che nella notte di sabato ha interessato una discoteca di Santa Maria nel Rio Grande do Sul, località dove vivono ancora moltissimi italiani e soprattutto veneti. Questi i dati ufficiali che proprio ieri la Segreteria di sicurezza pubblica brasiliana ha comunicato. E tra queste vittime, una quarantina sono i cognomi che ricordano una discendenza veneta e in particolare bellunese. Scorrendo la lista governativa, compaiono i Prado, Giacomelli. Da Rosa, Becker, Costa, Pellin, Dambros, Trentin, Pozzobon, Azzolin, Pereira, Balest, Rigoli, Bona, Castro, Kalegari, Gatto, Dariva, Cassol, Saccol, Battistella. E ancora Piovesan, Turcato, Comassetto, Cechinatto, Tagliapietra, Fogiato, Andreatta e Nicoletti

Cognomi di origine bellunese, che di generazione in generazione si sono modificati in base alla pronuncia brasiliana.

E c’è apprensione anche nelle stanze dell’Associazione Bellunesi nel mondo provinciale per la sorte degli oriundi. Mettersi in contatto con Santa Maria è particolarmente difficile, come sa lo stesso presidente dell’Abm, Oscar De Bona, che ieri ha cercato invano di contattare il sindaco della città. «C'è grande caos laggiù, le linee sono intasate, ma da quello che si è saputo è che è stato indetto un lutto cittadino di 30 giorni», precisa De Bona, che con il direttivo e tutta l’associazione si dice «vicino alle famiglie delle giovani vittime della tragedia».

«Conosco bene il sindaco di Santa Maria, ci siamo incontrati anche l’estate scorsa», sottolinea il presidente Abm. «Nello Stato del Rio Grande do Sul sono attive tre Famiglie Abm e le relazioni con la terra d’origine sono sempre più solide e dinamiche».

Anche Pericle Puccini, di padre veronese e madre bellunese, oriundo di terza generazione che abita a 250 km a nord di Santa Maria, conferma che in ogni città brasiliana praticamente il 40% degli abitanti è di origine veneta. «Ogni città ha un'associazione che rappresenta gli italiani. La mia, Erecchin, ha 100mila abitanti e c’è un circolo veronese di cui sono il presidente, oltre ad esserci un folto gruppo di bellunesi; lo stesso dicasi per Santa Maria, che è uno dei posti dove i primi emigranti italiani sono arrivati insieme alla località Quarta Colonia. Anche lì c'è una società italiana chiamata Asim, abbastanza attiva soprattutto nell’ambito culturale».

In apprensione pure l’assessorato all’emigrazione della Regione del Veneto. «A Santa Maria e nel Rio Grande do Sul», dice l’assessore Daniele Stival, «ci sono molte comunità venete. Perciò ho subito attivato tutti i canali tra cui il nostro consigliere diplomatico Stefano Beltrame per prendere contatto con le autorità locali e verificare se e quanti nostri corregionali oriundi siano feriti o, peggio deceduti. Una volta avuto il quadro esatto della situazione valuteremo in quale modo il Veneto potrà rendersi utile e ci attiveremo senza indugi».(p.d.a.)

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