Bressa: «Riforma attuata» ma Forcolin lo attacca
BELLUNO. Per il Governo è l’attuazione della riforma Delrio «nella sua struttura portante» con una riduzione della spesa di 1.5 miliardi per Province e Città metropolitane. Per la Regione, invece, è «una presa in giro» nei confronti dei cittadini.
Botta e risposta Roma-Venezia intorno all’attuazione della legge Delrio. Una prima disamina dello stato dell’arte era stata fatta martedì nel corso dell’audizione sulla situazione finanziaria di Province e Città metropolitane a seguito dell’attuazione della legge 56/2014, la cosiddetta legge Delrio. A prendere la parola era stato il sottosegretario Gianclaudio Bressa che aveva spiegato come «nonostante le resistenze iniziali, la riforma può essere considerata attuata nella sua struttura portante». Una profonda trasformazione degli enti provinciali che «ha consentito, tra il 2014 e il 2015, una riduzione stimata della spesa pari a 1.5 miliardi per le Province e le Città metropolitane. Un risultato certamente significativo in termini di contributo al risanamento delle finanze pubbliche», ha proseguito il sottosegretario. Il personale è passato dai 41.205 dipendenti di Province e città metropolitane in servizio al primo gennaio 2015, all’entrata in vigore della legge, ai 21.974 post riforma.
Per il vicepresidente della Regione Veneto Gianluca Forcolin, però, non è tutto oro quello che luccica. «Le parole del sottosegretario Bressa sono a dir poco fuorvianti e rasentano una presa in giro nei confronti dei cittadini» ha spiegato ieri Forcolin, «la legge Delrio prevedeva che alle funzioni fondamentali ci dovesse pensare lo Stato che, non a caso, ha imposto che il personale provinciale chiamato ad occuparsi di tali funzioni fondamentali venisse ridotto del 50%. Ecco spiegato perché lo Stato ha risparmiato, ma il vero dato è che l’altro 50% non è sparito ma è stato messo sulle spalle delle Regioni che si sono quindi sobbarcate il “risparmio” dello Stato per caricarlo con maggiori costi sulle spalle dei cittadini». Per la Regione, aggiunge il vicepresidente, si tratta di un aumento di 400 dipendenti che ha portato a costi per 40 milioni di euro.
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