Bressa tranquillizza «Entro settembre arriveranno i soldi»

Lo Stato mette a disposizione 100 milioni per la viabilità e 48 per garantire gli equilibri di bilancio negli enti in crisi
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Stia tranquilla la Provincia: i soldi ci sono e arriveranno. Entro la fine di settembre. Dichiarare il dissesto non è assolutamente necessario. Tranquillizza tutti il sottosegretario con delega ad affari regionali e autonomie Gianclaudio Bressa.

Sabato Serenella Bogana, il consigliere che a Palazzo Piloni si occupa di bilancio, aveva lanciato un allarme e insieme una provocazione: all’appello mancano 4,8 milioni di euro per rispettare gli equilibri di bilancio. A questo punto, aveva detto la Bogana, «dichiariamo il dissesto, perché non possiamo continuare ad andare avanti in queste condizioni». Una posizione, aveva premesso il consigliere, personale, e da discutere nel corso della riunione di maggioranza di domani, ma che dà il senso della frustrazione di amministrare un ente sempre più povero di risorse e con le mani legate nella programmazione.

Decidere quali scelte fare, dove investire i soldi, non si può, se quei soldi bastano appena per gestire i servizi fondamentali e per pagare il personale. La situazione quest’anno è ancora più grave del previsto. Ma Bressa minimizza e assicura che il problema sarà risolto. Dallo Stato. «Nel decreto approvato alla Camera la settimana scorsa, e che i primi giorni di agosto sarà approvato anche dal Senato, ci sono 100 milioni di euro per le strade e 48 per gli equilibri di bilancio». Questi ultimi, prosegue il sottosegretario, «saranno distribuiti fra le Province che si trovano in condizione di disequilibrio». Quindi anche a Belluno. «E in ogni caso, le Province possono usare anche gli avanzi di amministrazione per far quadrare i conti».

È un invito alla calma, quello di Bressa, ad aspettare il 30 settembre. Entro quella data, assicura, arriveranno i soldi che mancano: «I criteri per il riparto saranno definiti nel corso della conferenza Stato-Regioni che sarà fatta entro settembre, cui parteciperanno il Governo e l’Upi, l’Unione delle Province italiane». Sarà dunque lo Stato stesso a dare agli enti di area vasta le risorse necessarie per evitare il dissesto (che in ogni caso non comporta nè sanzioni nè la decadenza del consiglio).

Non sarebbe stato più semplice contenere i tagli ai trasferimenti, per evitare di arrivare ad una situazione di criticità che, fra l’altro, accomuna molte Province del Paese? «La finanza pubblica viene gestita in modo dinamico», risponde Bressa. «Questa operazione è stata fatta mettendo mano a tutto il sistema. Io lo avevo segnalato subito che il taglio ai trasferimenti rischiava di non essere sostenibile e infatti si è intervenuti». Tamponando il problema con un intervento «fatto appositamente per riequilibrare le situazioni difficili». Come quella di Belluno, lascia intendere Bressa: «Molti dei provvedimenti a livello statale sono stati fatti per tirare fuori dai problemi proprio Belluno. Infatti il taglio subito dalla Provincia è inferiore rispetto a quanto previsto dal ministero dell’Economia e finanze».

E le risorse per la viabilità? Venerdì la Provincia citerà in giudizio lo Stato per il mancato trasferimento dei soldi necessari. «In quel decreto approvato alla Camera ci sono 100 milioni per la viabilità. Arriveranno anche quelle risorse, entro settembre», conclude Bressa.

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