Brillano i fuochi del Bard, mai così tanti sulle cime

L’edizione 2015 si è sviluppata in tutte le vallate per un totale di 55 falò. «Il clima è cambiato, ora attendiamo la sentenza del 18 novembre»

BELLUNO. Non è la luna, non è l’aria tersa. «Quest’anno qualcosa è cambiato, è stato più facile condividere l’idea e il progetto della difesa dei beni comuni in montagna». Marinella Piazza, colonna del Bard nella parte alta della provincia, è particolarmente soddisfatta dell’edizione 2015 dei fuochi dell’autonomia, appuntamento ormai tradizionale con cui il Bard ribadisce la sua volontà di non abbandonare la montagna.

Da Lambioi, Belluno, alla cima del monte Rite, dal Comelico ad Arsiè, fino alla Gusela del Vescovà: 55 i falò organizzati dal Bard. «Quest’anno è stato più facile condividere la nostra idea, quella di una montagna che non si arrende» continua Piazza, «noi siamo volontari e facciamo quello che possiamo ma abbiamo notato un interesse da parte dei bellunesi sulle tematiche della montagna».

Un anno importante, quello che sta per finire, che ha visto il Bard impegnato per la prima volta in una competizione politica con elezione diretta dopo le “prove generali” dello scorso ottobre in occasione delle elezioni provinciali. Alle regionali il movimento ha schierato una lista a sostegno di Alessandra Moretti. Se per la candidata democratica le elezioni non sono state un successo, per il la sua omonima Alessandra Buzzo il sogno di entrare in consiglio regionale si è quasi concretizzato. Ma una diversa interpretazione della legge elettorale regionale ha riportato il sindaco nel suo Comelico. Il Bard, però, ha deciso di non arrendersi portando il caso di fronte al tribunale amministrativo regionale.

«Ci siamo impegnati in un progetto nuovo, abbiamo organizzato una lotteria e ci siamo presi un impegno: ora aspettiamo la sentenza del 18 novembre» spiega Piazza, «c’è stata molta condivisione». L’impegno del Bard non si conclude qui: nelle prossime settimane saranno presenti in fiere, piazze e mercati per portare avanti le idee del movimento.

Una prosecuzione quasi “naturale” dell’evento di ieri sera, con i fuochi accesi dalle 20 alle 20.30 in tutte le vallate del Bellunese.

«Fin dalla prima edizione il motto dei fuochi è stato: non spegnete la montagna. Abbiamo dimostrato che l’autonomia non è un capriccio, ma una necessità. La Regione tuteli la sanità di montagna, accolga la richiesta di moratoria delle centraline, il Governo rispetti l’accordo sulla elettività della Provincia».

 

Argomenti:fuochiautonomia

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi