Brucia il monte San Mauro dentro il Parco

Un fronte di due chilometri, centinaia di ettari in fiamme, cappa di fumo sopra Feltre
Il monte San Mauro avvolto dal fumo dell’incendio
Il monte San Mauro avvolto dal fumo dell’incendio
FELTRE. Un inferno dantesco sui monti sopra Feltre. Da ieri pomeriggio brucia il monte San Mauro. Prima un focolaio, poi due poi quattro, poi tutta la montagna. Ieri sera da Feltre e da tutta la Valbelluna si vedevano i bagliori dell'incendio che ormai è esteso su un fronte di due chilometri e da quota 500 metri arriva fino a 1500 metri e procede verso la vetta. Tra i primi ad accorgersi di quanto sta avvenendo è stato proprio il direttore del Parco Dolomiti Bellunesi, Nino Martino, che si è accorto del fumo che saliva da un punto a mezza costa, all'interno dell'area protetta. Subito è scattato l'allarme. Le prime telefonate sono partite verso Roma, sala operativa del Corpo forestale. «Ho chiamato prima di tutto Marina Berto, che coordina il Corpo forestale che lavora nel Parco - spiega ancora Martino - poi Pierantonio Zanchetta, responsabile dei Servizi forestali di Belluno. Ho bombardato tutti di telefonate». Non era difficile capire, fin dal primo momento, che la situazione sarebbe diventata difficile, che poteva sfuggire al controllo. Di telefonate ne sono arrivate a centinaia alla sala operativa dei vigili del fuoco e delle altre forze dell'ordine: tutti quelli che hanno visto il fumo salire dai monti feltrini hanno chiamato per avvertire, anche dal Nevegal oltre che da tutta la Valbelluna. A metà pomeriggio i vigili del fuoco contavano già 500 segnalazioni. «E' incredibile, è un segnale importantissimo. Io stesso ho ricevuto tantissime telefonate. Non può che farmi piacere che ci sia tanta attenzione per la tutela dell'ambiente», commenta ancora il direttore del Parco. Nel giro di poco tempo ai piedi del monte San Mauro, a partire dalla frazione di Lasen e lungo la valle di San Martino, si sono concentrati gli uomini dei Vigili del fuoco (permanenti e volontari), del Corpo forestale e dei servizi forestali. Dal centro dei Servizi forestali di Sospirolo si è alzato in volo l'elicottero che ha iniziato a fare la spola dal bacino di Busche e poi da un vascone allestito alla base della montagna, fino sopra i focolai. Le operazioni di spegnimento sono dirette da Giuseppe Poletti, responsabile dell'ufficio antincendio boschivo per il Bellunese. Nel giro di poche ore l'incendio si è propagato in alto, ceppi infuocati hanno cominciato a rotolare verso il basso e il vento ha fatto il resto, allargando il fronte da qualche centinaio di metri a due chilometri nella serata di ieri. Centinaia gli ettari di bosco coinvolti, anche se per fortuna si tratta per lo più di cespugli e arbusti. Solo nella parte alta ci sono pini mughi. Alle 18 i voli dell'elicottero si sono interrotti ma il personale è rimasto sul posto. In particolare i vigili del fuoco hanno continuato a presidiare per tutta la notte la parte bassa, per salvare le baite e le costruzioni che in zona non mancano. Durante il giorno hanno lavorato 11 tra vigili del fuoco volontari di Feltre e permanenti di Belluno, Feltre e Agordo. Un'altra decina di persone ha fatto il turno durante la notte. Una stazione operativa è stata allestita in piazza a Lasen, mentre il resto del personale e dei mezzi si trova in zona Solferino e in valle di San Martino. Oggi saranno tre gli elicotteri impegnati sull'incendio, due dei Servizi forestali (quello di Sospirolo e quello in arrivo da Caprino Veronese) e uno del Corpo forestale dello Stato. Non si esclude possa intervenire anche un Canadair.

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