Bruciati oltre 15 milioni alle macchinette
TRICHIANA. Non solo un regolamento, ma anche politiche attive condivise. Questo l’appello rivolto alle amministrazioni comunali della Sinistra Piave dagli organizzatori del convegno in programma venerdì alle 20.15 nella sala San Felice di Trichiana. Al centro del dibattito l’emergenza gioco d’azzardo. Interverranno Marco Rossato, per il Coordinamento provinciale SlotMob; Daniele Poto, referente nazionale di Libera per il gioco d’azzardo; Alfio De Sandre, direttore del Dipartimento delle dipendenze Usl 1.
Tra Limana, Trichiana, Mel e Lentiai, nel 2016, sono stati giocati oltre 15 milioni e 300 mila euro. «Se consideriamo la popolazione residente, sono importi impressionanti», commentano Rossato e Pietro Ranon, del Circolo Acli Belluno-Trichiana, che patrocina l’evento insieme a Comuni, Coordinamento Libera, Usl 1, associazione Le Fregole.
L’importo finito in macchinette due anni fa a Limana ammonta a 3 milioni e 984 mila euro; 3 milioni e 341 a Trichiana; 5 milioni e 334 mila a Mel; 2 milioni e 673 a Lentiai. «Contiamo che gli amministratori dei quattro Comuni siano presenti alla serata», dice ancora Rossato con Milena Nart, altro componente di SlotMob. «Il nostro auspicio è che si arrivi in tempi brevi a una collaborazione, che in sinistra Piave si lavori in modo congiunto per contrastare il fenomeno, uscendo da una visione parcellizzata del proprio territorio».
Il Coordinamento si riferisce a un unico regolamento condiviso, ma anche alla messa in campo di azioni concrete. «Sul fronte regolamento, di recente abbiamo presentato una proposta unitaria a livello provinciale», precisano. «Un documento realizzato grazie alla collaborazione con il Centro studi bellunese e l’avvocato Gaz. Fino a questo momento, purtroppo, la risposta dei Comuni è stata scarsa. Ci auguriamo di avere un riscontro in Sinistra Piave. Un unico regolamento avrebbe una forza maggiore, anche per contrastare la “migrazione” dei giocatori patologici». E, come ribadiscono da SlotMob, dovrebbe andare a incidere non solo sulle aperture future di sale da gioco, ma anche sull’esistente. «Se non diminuisce l’offerta, ossia la presenza di slot machine, il problema non potrà essere superato», aggiunge la Nart con Cristina De Donà. «La Provincia dovrebbe svolgere un ruolo d’impulso nei confronti della Regione. Pensiamo a cosa è accaduto in Piemonte, dove sono state disattivate 23 mila macchinette».
Alla serata di venerdì, che verrà moderata dal giornalista Enrico De Col, sono stati invitati anche i sei parlamentari bellunesi. «Tutti hanno firmato, prima delle elezioni, il manifesto-appello contro il gioco d’azzardo redatto dal Coordinamento nazionale», ricordano da SlotMob Belluno. «Li invitiamo a non dimenticare l’impegno preso».
Martina Reolon
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