Bruno De Dea colpito da malore in volo
BELLUNO. Il fratello Paolo lo aveva sempre detto: Bruno era un pilota esperto, deve essergli successo per forza qualcosa. E così è stato. Il tragico schianto dell’ultraleggero del titolare dell’Excalibur sul monte Torresel, in comune di Ciaon di Valmarino, è stato causato da un malore. Bruno De Dea al momento dell’impatto con una probabilità che ormai sfiora la certezza non era più cosciente. Per risposte più precise, cioè se si è trattato di un infarto o di un ictus o di un altro malore, serviranno ancora diverse settimane ed esami dettagliati, ma l’autopsia svolta ieri pomeriggio dall’anatomopatologo trevigiano Alberto Furlanetto pare aver fugato ogni dubbio.
Non si è trattato di errore umano o un difetto del velivolo e tantomeno di condizioni meteo avverse. È stato un malore fatale a cogliere in fallo il cinquantasettenne bellunese, mentre stava coltivando una delle sue maggiori passioni da sempre.
Il primo sommario esito della perizia medico legale mette inoltre la parola fine alle indagini coordinate dal sostituto procuratore Francesca Torri, che ha firmato il nulla osta per la sepoltura del pilota. Gli accertamenti tecnici sul velivolo, posto sotto sequestro, oramai appaiono inutili.
Caso dunque pressocchè chiuso, dal momento che anche Enac e Ansvi, non indagano, essendo inesistente il materiale per poter aprire una inchiesta su eventuali guasti tecnici: la inesistenza di documentazione obbligatoria, specie sulle manutenzioni di ultraleggeri, rende eventuali approfondimenti, inutili. Su un mezzo, poi, praticamente nuovo e di cui era stata seguita la manutenzione. Alla luce del risultato dell’autopsia, ulteriori accertamenti tecnici non aggiungerebbero quindi nulla di determinante alla causa madre della tragedia: il fatto che Bruno De Dea si sia sentito male.
Il relitto dell’ultraleggero del titolare del pub Excalibur di via Vittorio Veneto a Belluno era stato individuato qualche minuto prima di mezzogiorno di domenica su un pendio scosceso del monte Torresel, nel comune di Cison di Valmarino. All'interno il corpo senza vita del pilota, Bruno De Dea, 57 anni di Belluno.
L’allarme era scattato venerdì in tarda serata: l’ultimo contatto risaliva alle 11.50 quando la cella telefonica di Tarzo aveva allacciato il cellulare del pilota per l’ultima volta. A quel punto erano partite le ricerche domenica la scoperta del relitto e del corpo di De Dea. Ora l’autopsia sembra aver fugato ogni dubbio sulle cause dell’incidente.
Il nulla osta della magistratura ha dato il via al funerale di De Dea che avverrà domani alle 14 nella chiesetta del cimitero urbano di Prade. La famiglia, la moglie Anna e le figlie chiara e Michela, genitori e fratelli invitano a eventuali donazioni all’associazione Cucchini in luogo dell’invio di fiori.
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