Bufera su Longarone Fiere per una assunzione

Il consigliere comunale Romanin chiede da mesi i verbali delle dimissioni di Penco: «Il consiglio di amministrazione deve garantire la trasparenza»

LONGARONE. Polemiche a Longarone Fiere in seguito alle dimissioni dal cda di Tiziana Penco. Antonio Romanin, consigliere di minoranza del gruppo “Longarone, Castellavazzo: una comunità”, ha diramato una dura nota in cui accusa l’ente fiera di scarsa trasparenza nella gestione della vicenda. Tutto nasce a giugno con le dimissioni della Penco, membro del cda nominato dal Comune di Longarone. Il sindaco Roberto Padrin ha informato il consiglio comunale senza addentrarsi nelle motivazioni di tale scelta, specificando che il numero legale del cda dell’ente fiera rimane comunque nel limite minimo previsto dalla legge. Questa è stata una delle ragioni che hanno fermato una nuova nomina, unita alla prospettiva della legge che potrebbe abolire i consigli di amministrazione delle società partecipate per l’amministratore unico.

Motivazioni ribadite anche dal presidente di Longarone Fiere Giorgio Balzan.

«Dopo aver ricevuto comunicazione dal sindaco delle dimissioni del consigliere Penco – scrive Romanin – ho chiesto i verbali delle ultime sedute del cda di giugno e luglio, ovvero l’ultima seduta prima delle dimissioni e la successiva. Nonostante le mie ripetute richieste non ho ancora ricevuto i documenti. Le ragioni delle dimissioni riguarderebbero una richiesta di chiarimenti del consigliere Penco al presidente Balzan in merito alla assunzione a tempo indeterminato di un dipendente dell'ente fiera, in assenza di delega del presidente e di approvazione in cda. In questo caso il consigliere Penco, che il sottoscritto non aveva votato in consiglio comunale, ha ben agito chiedendo chiarimenti e la dovuta trasparenza».

«Un atto particolarmente grave - continua Romanin - se si conferma che lo stesso dipendente è stato assunto non in relazione alle sue esperienze o competenze, ma al gruppo politico di appartenenza. Operazione che, a mio avviso, stride con l'orientamento alla buona reputazione e la trasparenza assunti nel nuovo codice etico di Longarone Fiere. Fatti comunque non nuovi nella gestione di questo ente, se si considerano le vicende giudiziarie che coinvolgono il sindaco Padrin. I rappresentanti soci dell'ente ed in particolare le categorie sociali come l'associazione industriali, la Camera di Commercio e le altre più lontane dal mondo di una politica sempre più avversa ai cittadini, farebbero bene a chiedere conto a chi amministra la Fiera di tali azioni e comportamenti. La signora Penco va difesa per avere agito correttamente negli interessi dell'ente Fiera. La decisione che la parte più onesta della cittadinanza si aspetta è l'azzeramento dell'attuale consiglio di amministrazione e la nomina di un amministratore unico che rappresenti per capacità e visione il meglio della provincia».

Domani è convocata l’assemblea dei soci della fiera, società di cui il comune ha il 21,53% delle quote e potrebbe essere l’occasione per discutere di queste problematiche.

Enrico De Col

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