Bufera sull’ospedale di Cortina. Coletto: «C'è il mio impegno sull'osteomielite»

CORTINA. «Al Codivilla Putti di Cortina non chiudono né osteomielite né gli altri servizi». Parola di Luca Coletto. «È un’assicurazione - aggiunge l'assessore regionale alla sanità - che ribadisco anche a nome del Presidente Luca Zaia, a smentita degli allarmi assolutamente ingiustificati di queste ore».
Coletto tira in ballo la delibera di giunta del 28 marzo scorso, che delinea il futuro dell’Ospedale di Cortina con l’assegnazione di 80 posti letto in convenzione pubblico-privata. Ma proprio quella delibera non esplicita la continuità delle cure contro l’osteomielite. E a due settimane dalla conclusione della sperimentazione con la Giomi non è stato ancora ufficializzato l’ingresso dell’Oras, non vi è certezza sulla tempistica di riattivazione delle diverse attività, neppure sul futuro che dovrebbe arrivare con il bando di gara, e la Giomi si prepara ad un delicato contenzioso sul 49% delle quote detenute nella Spa con l’Usl 1 e sugli investimenti del privato per le attrezzature.
Mancano15 giorni alla fine della sperimentazione. Tutti, a cominciare dai dipendenti e per finire con i malati di osteomielite, sono preoccupati. L’ospedale sembra costretto a chiudere, dal primo maggio.
«Ciò che abbiamo deciso il 28 marzo, con la delibera della Giunta regionale, oggi è già stato messo in moto. Non è che siamo rimasti fermi. I tecnici sono al lavoro per definire la nuova organizzazione e io stesso ho incontrato i sindacati, rassicurando sul futuro dei posti di lavoro. Chiunque è libero di non crederci, anche se dovrà chiedere scusa tra 2 o 3 mesi quando sarà tutto a posto, ma nessuno deve permettersi di dire bugie».
In quella delibera non si fa riferimento alla continuità delle cure per l’osteomielite.
«Ripeto, anche a nome del presidente Zaia, che nulla è cambiato rispetto alle assicurazioni che abbiamo dato».
Neppure le schede ospedaliere assicurano questa continuità.
«Lo volete capire che non abbiamo cambiato le schede ospedaliere? Avrebbe dovuto deciderlo la Giunta. Non lo ha fatto e non lo farà. Quindi tutto resta come prima, per l’osteomielite. Il servizio non verrà interrotto. Cambia tutto, invece, per l'ospedale».
Ma l’Oras che si occupa di riabilitazione è in grado anche di provvedere alle cure, alle operazioni?
«Lo volete capire o no che garantiamo la continuità del servizio? L’Oras farà quello che deve fare se questo è l’impegno che la Regione si è assunta. Dirò di più».
Dica.
«Per cancellare l’osteomielite da Cortina bisogna variare le schede. La Giunta non lo ha fatto, non lo farà, non ha intenzione di farlo. I posti letto sono stati portati ad 80 per nessun’altra ragione che per evitare che chiuda l'ospedale per acuti. E nella legge sull’Azienda Zero sta scritto che la programmazione resta cristalizzata fino a tutto il 2018. A meno che non si rifaccia il nuovo piano sanitario».
D’accordo, bene. Ma bisognerà aspettare la gara per l’implementazione di questa attività? Uno o due anni, quindi. E nel frattempo i malati di osteomielite dovranno arrangiarsi?
«No, tutto sarà a regime entro uno, due mesi al massimo. Il tempo necessario per far partire una macchina complessa. Non si dimentichi che la scheda che accompagna la delibera assegna al Codivilla 80 posti letto, dei quali 40 di ortopedia e traumatologia, 20 di medicina generale e 20 di recupero e riabilitazione funzionale, oltre a un efficiente Punto di Primo Intervento e questa organizzazione non solo non intacca i servizi, ma li renderà migliori e li amplierà. Cortina avrà un ospedale cucito su misura per le esigenze dei residenti e dei turisti».
D’accordo, ma i malati di osteomielite lamentano che verranno abbandonati a loro stessi, dovranno arrangiarsi.
«Ma lei s’immagina che una sanità modello come quella del Veneto possa sbattere la porta in faccia a questi pazienti? Noi siamo un’Amministrazione. E un’Amministrazione agisce per atti».
Che ancora non ci sono.
«Li stiamo predisponendo. Ma devono essere atti corretti, non campati in aria. Noi abbiamo il compito di garantire la salute pubblica e, quindi, di mantenere il servizio per quello che è, anzi di migliorarlo. E di assicurare un futuro di certezza alle risorse umane».
Però dell’osteomielite nelle schede non c'è nulla.
«Ma la scheda è generica. L'impegno è concreto».
Non manca la preoccupazione per i giorni di interruzione, all’inizio di maggio.
«Saranno pochissimi, quelli strettamente necessari per gli adempimenti legali».
E i tempi per attivare i 20 posti di medicina?
«Entro l’anno. In base alle necessità. Un posto letto, per rendere, deve avere la copertura almeno dell'80%».
Come sarà la composizione societaria del futuro Codivilla Putti?
«La maggioranza resterà pubblica».
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