Buffet con gli alpini per mille bellunesi
BELLUNO. Pastin, formaggio e pane. Prodotti del territorio per salutare l’apertura del nuovo Museo Fulcis. Il gruppo alpini di Salce, con il coordinamento della consulta Ascom, si è occupato di rifocillare il migliaio (e più) di bellunesi che giovedì sera hanno partecipato all’inaugurazione della nuova casa dell’arte cittadina. I prodotti sono stati forniti dalle aziende del territorio: Lattebusche per i formaggi, Valcarne per il pastinm, De Bacco per il vino.
Una testimonianza ulteriore che il Fulcis si lega a doppio filo a Belluno e alla sua comunità e che vuole essere un’occasione per riscoprire tutte le peculiarità del capoluogo. Enogastronomia compresa.
Il buffet è stato allestito in piazza Vittorio Emanuele, per l’occasione chiusa al traffico. Gli alpini hanno allestito le tavolate nel giro di un’ora, mentre i bellunesi assistevano alla cerimonia inaugurale in teatro. Poi hanno distribuito cibi e bevande a chi si era messo in coda (fin dalle 17.30) per entrare al Fulcis, che giovedì è rimasto aperto fino alle 22 per farsi scoprire e ammirare dai bellunesi.
Ma la giornata era iniziata ben prima, dal punto di vista culinario. Al termine della vernice per i giornalisti e pochi selezionati invitati, fissata a mezzogiorno nel salone del nuovo Fulcis, è stata aperta la suggestiva sala colonne della Camera di commercio.
Era un magazzino, quando all’ente camerale è arrivato il presidente Paolo Doglioni. Ma le travi a vista e le finestre che danno sul Piave e sul Torrione meritavano ben altra destinazione. La sala dunque è stata recuperata per occasioni di rappresentanza, e l’inaugurazione del Museo Fulcis era proprio una di queste.
Qui è stato allestito il buffet di benvenuto. Dietro ai fornelli c’erano alcuni degli chef che fanno parte del gruppo Ristoratori Dolomiti di Confcommercio e alcuni di quelli che da ventisette anni partecipano alla rassegna D’inverno a tavola. Un evento per la promozione del territorio e dei suoi prodotti tipici.
Giovedì hanno preparato le loro prelibatezze gli chef de L’Oasi, del Borgo, della Baita a l’arte, de La Gioi, della Taverna, della Cusina de Belun, del Cappello di Mel, del ristorante Case Bortot. I vini sono stati forniti dall’enoteca Schenot di Agordo. (a.f.)
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