Bullismo sul bus: «Da giorni tormentavano la ragazza»

Parla uno degli autisti intervenuti per fermare i tre studenti. Le rsu: «Sui bus atteggiamenti strafottenti verso gli adulti»
Belluno, 30 novembre 2007. interviste nel piazzale della dolomitibus sull'incidente che ha visto schiacciata una ragazza da un autobusIn migliaia salgono sui pullman in stazione Ragazzi sui mezzi di Dolomitibus. In alto Paolo Gamba
Belluno, 30 novembre 2007. interviste nel piazzale della dolomitibus sull'incidente che ha visto schiacciata una ragazza da un autobusIn migliaia salgono sui pullman in stazione Ragazzi sui mezzi di Dolomitibus. In alto Paolo Gamba

BELLUNO. «Ecco come sono andati i fatti». Uno dei tre autisti (Dario De Candido, Lorenzo Coluzzi e Fedele De Villa) intervenuti per bloccare l’episodio di bullismo contro una ragazza down sulla linea del Comelico, racconta i fatti come li ha vissuti.

«L’autobus», sottolinea, «era fermo nel piazzale di Santo Stefano, da dove partono i mezzi per il Comelico. Erano le 13.10. Appena salito sul bus ho sentito in fondo al pullman una ragazzina che urlava. Sono andato a vedere e ho chiesto a un gruppo di ragazzi cosa fosse successo. Poi ho capito che la ragazza in questione non sarebbe dovuta salire su quella linea; l’ho invitata a scendere e lei lo ha fatto senza problemi, non stava piangendo. Poi ho avvisato i ragazzi di lasciarla stare».

Ma il giorno seguente la storia si ripete: «Ho visto ancora i tre studenti che invitavano la ragazza a salire sul pullman sbagliato; a quel punto mi sono arrabbiato, ma per tutta risposta mi sono sentito mandare a quel paese. Quando si sono alzate le voci e i ragazzi hanno iniziato a essere arroganti, ho chiamato un mio collega autista come testimone. Poi, il giorno dopo ho fatto salire un altro collega, che ha chiesto i nomi ai ragazzi».

Smontato dal servizio, l’autista ha fatto rapporto a Dolomitibus, che ora dovrà decidere se procedere contro i tre studenti. Una valutazione che sarà fatta subito dopo il confronto tra l’azienda e le famiglie dei tre ragazzi, come anticipato dal direttore della società Pietro Da Rolt.

Resta però il rammarico per certi comportamenti. «Speriamo non capiti più una cosa del genere», aggiunge l’autista, «è vero che molti dei ragazzi che trasportiamo sono arroganti e rispondono appena gli si dice qualcosa, ma prendersela con una ragazza down è davvero troppo».

«Molto spesso», commenta Luca Sangiorgio della Rsu di Dolomitibus, «non sappiamo come comportarci, senza dover ricorrere alle forze dell’ordine. Il problema è che i giovani di una volta non si sognavano di tenere atteggiamenti così strafottenti nei confronti degli adulti; oggi, invece, pare che tutto sia permesso»,

Gli fa eco Fabio Mosca, sempre della rsu, che chiede una presenza più costante delle forze dell’ordine sui pullman: «Gli autisti protagonisti di questa vicenda hanno fatto il loro dovere, ma servirebbe una maggiore attenzione da parte delle forze dell’ordine. Siamo consapevoli che anche per loro diventa difficile effettuare dei controlli sistematici, visto che sono a corto di personale, però le situazioni sono pesanti».

Dalla direzione della società fanno sapere che «i casi di questo tipo sono sporadici, ma come azienda abbiamo attivato una prassi che ci porta a lavorare sulla prevenzione. Se capitano azioni gravi, i nostri autisti sanno di dover fermare l’autobus e chiamare le forze dell’ordine. Poi avvertiamo le famiglie e ci confrontiamo con le scuole: l’obiettivo è creare percorsi con preside e insegnanti per far capire ai ragazzi a cosa portano questi atti». Questa volta, però, la scuola è venuta a conoscenza dell’episodio di bullismo dai giornali. «Abbiamo saputo dalla stampa di quanto avvenuto», dice il dirigente della scuola frequentata dai protagonisti della vicenda, «c’è una verifica in corso, per questo preferisco non dire altro».

Parlando di scuola, fino al maggio dell’anno scorso era attivo all’Ufficio scolastico provinciale di Belluno uno sportello per il disagio che raccoglieva denunce sui casi di bullismo. Quando i referenti sono andati via, il servizio è stato sospeso. L’intenzione è quello di farlo ripartire dal prossimo mese.

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