Burocrazia e scarso ricambio: a rischio la Sagra dei Per 2020

Il presidente Capraro è dimissionario e per quest’anno non c’è un sostituto. L’ipotesi sul piatto è di saltare questa edizione, a giorni la decisione definitiva
I fuochi d'artificio di domenica sagra dei per bribano
I fuochi d'artificio di domenica sagra dei per bribano

SEDICO

Giorni cruciali per il futuro della sagra dei Per, probabilmente la più importante delle feste paesane della Valbelluna per numeri e tradizione. È in forte rischio, infatti, lo svolgimento dell’edizione 2020.

I motivi? Principalmente due: lo scarso ricambio ai vertici del comitato organizzatore (il presidente, Samuele Capraro, è dimissionario da oltre un anno e mezzo ma ancora non si è trovato un successore) e l’ingente burocrazia che rende sempre più complicato organizzare un evento di questa portata.

A fare chiarezza, ricostruendo i passaggi attraversati negli ultimi mesi e in attesa che venga assunta una decisione definitiva, è proprio il presidente uscente del comitato.

«Avevo dato le mie dimissioni da presidente ancora nel luglio del 2018», dice Capraro. «Mi avevano convinto a restare per l’edizione 2019 ma, una volta conclusa quella, ho deciso definitivamente di cedere il testimone. Svolgo quest’incarico da oltre dieci anni e credo che sia giusto e necessario cambiare, anche per i miei crescenti impegni lavorativi».

Quali, dunque, le ragioni della scelta di passare la palla a qualcun altro? «Sono abbastanza esausto della burocrazia che sta dietro all’organizzazione di una sagra come la nostra. Ogni anno dobbiamo attendere fino all’ultimo giorno prima della sagra per sapere se tutto può svolgersi regolarmente. E poi c’è bisogno di rinnovare il consiglio direttivo perché molti di quelli che ne fanno parte vi si trovano da dieci o quindici anni e, rispetto ad allora, la loro disponibilità è mutata, come è normale che sia, al mutare dell’età».

L’edizione 2020 è realmente a rischio? «Abbiamo già una persona che ha dato la sua disponibilità a candidarsi come presidente del comitato in vista del 2021. Per il 2020, invece, se non troviamo un’altra soluzione, questa è la situazione. Al momento direi che c’è un 50% di probabilità che la sagra non si faccia. Il che potrebbe avere anche dei lati positivi, perché ci consentirebbe di fare delle riflessioni al nostro interno, rinnovare il consiglio, portare idee, entusiasmo e proposte nuove, sistemare alcuni aspetti legati alla sicurezza delle strutture e farci trovare pronti con una mega edizione nel 2021. Ma, naturalmente, uno stop avrebbe anche dei risvolti negativi. Stiamo valutando ed entro una settimana dovremo prendere una decisione per iniziare a muoverci, nel caso la sagra si facesse».

L’eventuale rinuncia ad organizzare la sagra dei Per 2020, però, tiene a precisare Capraro, non porterà alla scomparsa del comitato frazionale e delle sue attività.

«Continueremo anzi a proporre tutte le nostre iniziative, dal Brusa la vecia agli eventi natalizi. Quel che deve essere chiaro», conclude, «è che la burocrazia e lo scarso ricambio di volontari hanno portato a questa situazione». —


 

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