Bus per la Pusteria, 1.293 firme per mantenerlo

Petizione contro il previsto taglio di due delle sei corse settimanali che penalizzerebbe circa 400 pendolari del Comelico



Sono arrivate a quota 1. 293 le firme raccolte per il mantenimento dell’autolinea Saf tra Santo Stefano e San Candido e che sono state consegnate al Comune di Comelico Superiore affinché vengano diffuse a tutti gli enti interessati. La petizione è indirizzata infatti al presidente ed all’assessore ai trasporti della Provincia di Belluno; al presidente dell’Unione Montana Comelico; ai sindaci dei Comuni di Comelico Superiore, Santo Stefano, San Nicolò Comelico e San Pietro; ed ovviamente, per conoscenza, alla Saf Autoservizi Fvg Spa, ai sindaci dei Comuni di San Candido e Sesto e all’assessore dei trasporti della provincia di Bolzano.

Le firme sono state raccolte in un mese in molti esercizi commerciali del Comelico, ma anche in Pusteria e sugli stessi autobus durante i viaggi. La Saf, azienda con sede a Udine, ha deciso di eliminare la corsa «a seguito del taglio dei fondi, dal 30 giugno scorso», ricorda Nicola Gallo, uno dei promotori dell’iniziativa, «da parte della Provincia di Bolzano, che partecipava assieme a quella di Belluno. Poi, grazie ai sindaci ed alla Provincia di Belluno, si è riusciti a tamponare l’emergenza, prorogando il termine al 30 settembre, mantenendo la totalità delle corse e facendosene carico direttamente: questo ha salvato il lavoro di molti nella stagione estiva».

Ed ora? «Il rischio è che, mancando i fondi, vengano tagliate due delle sei corse che ci sono attualmente. E sarebbe un vero disastro per tanta gente, perché questa tratta è fondamentale».

I motivi sono presto detti. «In Comelico», si legge nella petizione, «siamo isolati da sempre, specialmente a nord, e l’istituzione di questa linea cinque anni fa, gestita egregiamente dalla Saf, con collegamenti sei volte al giorno con la Val Pusteria, ha dato impulso a diverse attività, ma soprattutto ha permesso a molti di trovare un lavoro e di recarcisi senza costi troppo onerosi».

Sono molti così i pendolari che utilizzano questa linea: chi è occupato negli alberghi e in locali della ristorazione e non possiede l’automobile, specialmente fra i giovani. Molti operai delle fabbriche e addetti agli impianti di risalita, che hanno scelto la corriera per limitare i costi ed evitare anche i pericoli derivanti dall’uso delle autovetture private. Infine, per parecchi studenti che frequentano le Università di Trento o Bolzano, o altri convitti e istituti alto-atesini, la corriera è l’unico mezzo che dopo ore di treno permette loro di ritornare a casa con una cadenza accettabile.

«Il paradosso», spiega Isabella Carbogno, che risiede a Padola, «è che si vorrebbe eliminare il servizio bus da Santo Stefano a San Candido proprio nel momento in cui si fa una battaglia, tutti insieme, per il collegamento sciistico fra Comelico e Pusteria. Io da cinque anni faccio la pendolare con Sesto per lavoro. E nelle mie stesse condizioni ci sono almeno altri 400 comeliani che lavorano in Pusteria e che sono molto preoccupati».

« Insomma», dicono i promotori della petizione, «il bus è un servizio pubblico che garantisce il diritto alla mobilità; e non deve, quindi, basarsi assolutamente su un mero calcolo economico di guadagno». —




 

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