Busta con polvere sospetta alla presidente

È stata recapitata a Palazzo Piloni ieri mattina. Subito sono scattate le procedure anticontaminazione dei vigili del fuoco
Di Alessia Forzin

BELLUNO. Una bustina di plastica piena di polvere bianca e un messaggio: “Omaggio piste ciclabili”. Era indirizzata a Daniela Larese Filon, presidente della Provincia. È arrivata ieri mattina a Palazzo Piloni e immediatamente è scattato l’allarme.

Meno di un mese fa una busta contenente polvere sospetta (le analisi hanno poi escluso ci fosse qualche sostanza pericolosa) era stata recapitata negli uffici di via Vittorio Veneto di Equitalia. Ieri per Palazzo Piloni è stato seguito lo stesso protocollo utilizzato allora, che si attiva ogni volta in cui si teme un allarme batteriologico o chimico: i vigili del fuoco sono entrati nella sede della Provincia con indosso le tute apposite, i guanti e le maschere autorespiratori, i dipendenti che sono entrati in contatto con la busta hanno dovuto sfilarsi i vestiti e indossare anch’essi delle tute (gli abiti saranno sterilizzati).

Gli uffici, però, non sono stati sigillati e il personale ha potuto continuare a lavorare come se nulla fosse successo. Anzi, più di qualcuno si è chiesto incuriosito cosa stesse capitando. Anche gli stessi consiglieri, presenti perché il martedì è giornata di maggioranza a Palazzo Piloni, hanno affrontato la vicenda senza preoccupazione alcuna.

L’allarme è scattato alle 11.30, quando la segretaria della presidente ha trovato fra la posta (che prima era stata smistata in portineria da altri tre dipendenti) una busta indirizzata a Daniela Larese Filon. Così, senza il titolo davanti. L’indirizzo indicato, però, era quello della Provincia: via Sant’Andrea 5. Diretta a lei come presidente dunque, non come sindaco di Auronzo.

La dipendente ha aperto la busta di carta e dentro ci ha trovato un messaggio (“Omaggio piste ciclabili”) scritto a penna e una bustina di plastica piena di polvere bianca. Ha avvisato la presidente e poi ha chiamato la polizia provinciale. Oscar Da Rold ha preso la busta e l’ha portata in ufficio. Ha quindi avvisato la digos, che a sua volta ha informato i vigili del fuoco. Così è scattata la macchina operativa.

In piazza Duomo sono arrivati i vigili del fuoco con una decina di uomini, fra cui il nucleo Nbcr (nucleare, biologico, chimico, batteriologico), la polizia e la digos. I sei dipendenti che avevano toccato la busta hanno dovuto togliersi i vestiti, indossare le tute bianche dei pompieri e rimanere all’interno degli uffici per un paio d’ore.

Nel frattempo la busta veniva infilata in un sacchetto, sigillata e mandata a Mestre per le analisi. La polvere era bianca, fine. Spetterà al laboratorio indicare se contiene sostanze particolari. Vista la tranquillità con cui è stata gestita tutta l’operazione, sembrerebbe escluso che possa contenere sostanze nocive per l’uomo.

In piazza Duomo inizialmente era arrivata anche l’ambulanza, ma non è stata necessaria: nessuno si è sentito male. Ora si attende l’esito delle analisi. Da questo nascerà l’inchiesta della Procura.

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