Busta sospetta all’antrace si pensa a una pista locale
BELLUNO. Sigillato l’ufficio della polizia provinciale dopo l’arrivo della busta con polvere sospetta, recapitata a Palazzo Piloni. E analisi che sono attese per oggi o domani sul contenuto della missiva indirizzata alla presidente della Provincia Daniela Larese Filon. Benchè da più parti si escluda che si tratti di antrace.
Le indagini sono aperte e la Digos sta facendo accertamenti sulla seconda lettera dal contenuto sospetto recapitata in venti giorni nel Bellunese: il messaggio inserito nella lettera anonima consegnata in Provincia, “omaggio delle piste ciclabili”, conduce a una pista tutta locale, anche se non si esclude nulla. Come ha spiegato martedì proprio la Larese Filon, la Provincia ha finanziato la pista ciclabile Salce-San Fermo ma non pare siano arrivate segnalazioni di disagi tali da indurre qualcuno a simili gesti minacciosi. «Quanto a quella di Misurina (Larese Filon è sindaco di Auronzo, ndr), non saprei», spiega proprio il primo cittadino «è un messaggio davvero poco chiaro: io credo sia un gesto inconsulto anche perchè se proprio volevano mandarmi a dire qualcosa, sono riusciti a non farmi capire cosa volessero dirmi. Se quelle parole riguardano Misurina, non capisco il motivo di spedire una busta in Provincia, indirizzandola a me come presidente dell’ente. E non l’hanno capito neanche i miei colleghi, la maggioranza, con cui ne ho parlato l’altra mattina».
In quarantena intanto c’è finito l’ufficio del responsabile della polizia provinciale Oscar Da Rold che ieri ha dovuto trasferirsi di stanza: Da Rold s’è occupato della busta sospetta che gli era stata consegnata dalla segreteria della presidenza, Lucia Fenti e dal presidente Daniela Larese Filon. Dunque, fino a quando gli esami non forniranno un esito sulla composizione della polverina, l’ufficio nel quale è stata maneggiata per esigenze evidenti di polizia giudiziaria, resterà sigillato.
I vigili del fuoco hanno inviato il plico nei loro laboratori di Mestre in un primo momento, ma sempre martedì è stato poi trasferito all’Istituto zooprofilattico di Padova: ieri il Comando dei vigili ha saputo che «il risultato ci sarà fornito oggi o domani», come spiega il dirigente dei vigili del fuoco Vincenzo Giordano. Delle indagini si stanno occupando la polizia provinciale stessa, ma anche la Digos della questura.
Si sa che la lettera è arrivata con la normale consegna di posta ordinaria: l’ha portata il postino. L’indirizzo della Provincia di Belluno in via San’Andrea 5, era scritto a mano e in stampatello. Non sarebbe chiaro invece il timbro dell’ufficio postale dalla quale è partita o dove ha fatto tappa: «Troppo nero e scuro e sopra non si riusciva a leggere nulla», spiegano da Palazzo Piloni. Non c’era mittente, come invece era accaduto per la lettera con polverina recapitata a fine ottobre ad Equitalia: molte le differenze da quel primo caso che fanno pensare a un avvertimento tutto locale. Le buste ad Equitalia recavano un falso mittente (uno studio legale di La Spezia) e, tutte uguali, erano state recapitate in blocco nelle sedi del Nord Italia. Qui c’è una busta sola. (cri.co.)
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