Busta sospetta, si segue la pista locale
BELLUNO. È una pista locale quella seguita per individuare i responsabili della busta contenente una polvere bianca - circostanza che ha fatto immediatamente scattare l’allarme antrace - arrivata il 22 novembre nella sede della Provincia di Belluno. La busta, infatti, sarebbe partita da una zona all’interno del confine della provincia di Belluno. La Procura della Repubblica ha intanto aperto un fascicolo contro ignoti per minacce aggravate e procurato allarme.
Le attività di palazzo Piloni erano in pieno svolgimento quando, nella mattinata del 22 novembre, negli uffici di piazza Duomo era arrivata una busta indirizzata alla presidente della Provincia Daniela Larese Filon. All’interno una bustina di plastica contenente della polvere bianca accompagnata da una scritta nel risvolto della busta di carta: “Omaggio piste ciclabili”.
Nel giro di pochi minuti è scattato l’allarme riservato ai casi di contaminazione batteriologica o chimica. Polvere bianca contenente spore di antrace era stata infatti usata in passato come arma batteriologica e la procedura in questi casi segue le regole della massima prudenza.
I vigili del fuoco erano entrati nel palazzo muniti di dispositivi anticontaminazione, con tute e maschere, e anche i dipendenti che erano venuti in contatto con la busta avevano dovuto sterilizzare i loro vestiti indossando momentaneamente delle tute. Un dispiegamento di forze che ha lavorato incessantemente per garantire a tutti i dipendenti la sicurezza sul luogo di lavoro.
Gli esiti degli esami disposti sulla polvere bianca non sono ancora arrivati ma le indagini hanno stretto il cerchio sulla provenienza della busta, che non è mai uscita dai confini della provincia di Belluno.
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