Buzzo e Bottacin in consiglio regionale

La Regione pubblica le proiezioni ma sono ancora ufficiose. Giornata di passione per gli uffici elettorali

Le elezioni in Veneto: lo speciale del Corriere delle Alpi
Gianpaolo Bottacin e Alessandra Buzzo
Gianpaolo Bottacin e Alessandra Buzzo

BELLUNO. Che sarebbe stata dura lo sapevano. Ma forse non immaginavano che sarebbero stati catapultati in un’altalena di speranze, delusioni, ancora speranze, nuove delusioni. Gianpaolo Bottacin, Alessandra Buzzo, Sergio Reolon, Matteo Toscani e, in un certo momento, anche Franco Roccon. Questi i nomi che sono circolati come possibili eletti in consiglio regionale. I seggi, però, sono soltanto due. In serata le informazioni rimangono ufficiose ma propendono per Gianpaolo Bottacin e Alessandra Buzzo.

A 36 ore dalla chiusura delle urne arriva una prima prioiezione - ufficiosa - della Regione Veneto che conferma l'elezione di Bottacin e Buzzo.

La legge elettorale nuova di zecca ha portato non poca confusione. A complicare la situazione l’assenza dei dati relativi ad alcune sezioni elettorali e l’affidamento delle urne al tribunale per il completamento dello scrutinio. Impossibile anche solo fare previsioni sull’assegnazione dei seggi. Due quelli riservati a Belluno, ripartiti secondo un calcolo che tiene conto dell’intero consiglio regionale. Se a questo rebus si aggiunge anche la difficoltà creata dal voto disgiunto il risultato che si ottiene è di una grande confusione con nessuna certezza.

Su un nome le incertezze sono minori. L’eletto dovrebbe essere Gianpaolo Bottacin, 1.988 preferenze, una precedente esperienza in consiglio regionale. «Siamo contenti del risultato ottenuto» spiega Bottacin commentando il voto, «la lista Zaia è il primo partito in veneto, la sua è una vittoria come uomo in momento di crisi dei partiti. Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato fiducia e che mi hanno aiutato nella campagna. Attendiamo fiduciosi la definizione del consiglio». Pronto, quindi a tornare a Venezia? «Se dovesse essere confermata questa proiezione mi metterò a disposizione». Bottacin potrebbe anche essere chiamato come assessore dato che la giunta dovrebbe essere composta per metà proprio da consiglieri. «Ci sarà sicuramente un assessore bellunese» aggiunge Bottacin, «ma di nomi non si è ancora parlato».

Decisamente meno fluida la situazione per il secondo eletto. Il calcolo viene effettuato con il metodo D'Hondt, un modello matematico che si basa su quozienti e divisori. Non è detto però che il candidato con più preferenze sia quello effettivamente eletto. E questo pare essere il destino per il Bellunese. Sergio Reolon, 2.768 preferenze, potrebbe non far parte del consiglio regionale.

Il nome che inizia a circolare nelle prime ore di lunedì è quello di Alessandra Buzzo, candidata a sostegno della Moretti con la lista Veneto Civico. Le proiezioni della Regione prevedono un posto in consiglio per la lista e Veneto Civico nel Bellunese è andata meglio che nelle altre province totalizzando il 3,9%. Buzzo porta “in dote” 832 preferenze.

Questa elaborazione lascia però spazio, nel corso delle ore, ai nomi di Matteo Toscani per la lista Tosi e Sergio Reolon per il Pd. Il pomeriggio porta l’ipotesi di Franco Roccon: la sua lista, Indipendenza noi Veneto con Zaia, dovrebbe avere due posti in lista ma non è chiaro se a Padova, Treviso, Venezia, o forse Belluno. Ed ancora circola il nome di Franco Gidoni e poi nuovamente quello di Reolon. Infine torna l’ipotesi Buzzo, in serata la più accreditata. «Sinceramente non ci pensavo quando mi sono candidata» spiega il sindaco di Santo Stefano di Cadore, «l’ho fatto per portare avanti le istanze della montagna. E se dovessi essere eletta continuerò a farlo».

Gianpaolo Bottacin e Alessandra Buzzo
Gianpaolo Bottacin e Alessandra Buzzo

Pare tramontata l’opzione Reolon che ha dovuto fare i conti fin dalla mattina con l’amarezza per una «sconfitta nazionale». A questa si aggiunge il verdetto della legge elettorale: il candidato più votato di Belluno nella seconda provincia del Veneto per il Partito Democratico si vede sorpassare al fotofinish a causa di un calcolo matematico. «Lascia l’amaro in bocca ma bisogna prenderne atto» commenta, «non è un problema di legge elettorale». Non la pensa così l’ex collega di Reolon in consiglio Matteo Toscani. «Va cambiata il giorno successivo all’insediamento del consiglio» suggerisce Toscani. Sempre che si riesca ad assegnare tutti i seggi.

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