Buzzo e Perenzin a Venezia «Le due Usl per la specificità»

VENEZIA. Dal Comelico al Feltrino, i sindaci sono compatti: le due Usl provinciali non devono essere fuse. E lo hanno detto ieri mattina, di fronte ai membri della quinta commissione regionale,...
Di Alessia Forzin
gian paolo perona- perona- belluno- prefettura- consegna onorificenze
gian paolo perona- perona- belluno- prefettura- consegna onorificenze

VENEZIA. Dal Comelico al Feltrino, i sindaci sono compatti: le due Usl provinciali non devono essere fuse. E lo hanno detto ieri mattina, di fronte ai membri della quinta commissione regionale, Alessandra Buzzo e Paolo Perenzin, vice-presidente della conferenza dei sindaci dell'Usl 1 e presidente della conferenza dei sindaci dell'Usl 2.

Era la giornata delle audizioni, ieri a Venezia, dov'è in discussione la riforma della sanità veneta. Alle 10.40 è stata ricevuta Alessandra Buzzo, che ha consegnato il documento preparato lunedì mattina insieme ai colleghi e ne ha illustrato i contenuti. «Ho evidenziato le nostre preoccupazioni sull'Azienda zero e sul futuro dei servizi sociali», spiega, di ritorno dalla laguna. «Ho inoltre illustrato perché ci siamo allineati alla posizioni dei sindaci sull'Usl 2 sulla questione delle fusione delle aziende sanitarie. Lo abbiamo fatto perché anche attraverso il mantenimento delle due Usl passa la specificità della nostra provincia. Non importa se a Venezia sono stufi di sentire parlare di questo argomento: solo chi vive in montagna ne conosce i problemi, è tempo di passare dalle parole agli atti concreti».

Dopo Alessandra Buzzo è toccato a Paolo Perenzin illustrare la posizione dei sindaci della Usl 2. Il sindaco di Feltre ha puntato l'attenzione sulle motivazioni che muovono la riforma («non è per risparmiare visto che i dirigenti dovranno essere reimpiegati, nè per un miglioramento dei servizi visto che le nostre aziende sanitarie sono già ai vertici per qualità»), poi ha presentato il documento prodotto dalla conferenza dei sindaci dell'Usl 2: «Ho ribadito che una provincia montana ha bisogno di un modello sociosanitario diverso da quello valido per la pianura. Da noi il modello degli ospedali hub e spoke non funziona».

Infine ha sottolineato l'importanza del rapporto fra Feltrino e Primiero, chiedendo di trasformarlo in convenzione. Perenzin ha chiuso chiedendo garanzie che non sarà toccato l'ospedale di Feltre, che saranno ultimati i lavori sulla piastra operatoria e che entro fine dicembre tutte le schede ospedaliere saranno attuate.

Non c'è stato tempo per un dibattito. «Ma in commissione si sono resi conto che sono tutti contrari alla riduzione delle Usl, alla creazione dell'Azienda zero e al depotenziamento dei servizi sociali», conclude.

«Finalmente il Bellunese si è fatto sentire a Venezia con un'unica voce», commenta il Bard. «I sindaci delle terre alte hanno fatto valere le loro ragioni nella conferenza dei sindaci dell'Usl 1, ricompattando il fronte dei primi cittadini dopo la frattura con i sindaci del Feltrino. Ora Venezia sa che la provincia di Belluno non vuole e non può sopportare un'unica azienda sanitaria. Ora ci sarà da discutere su tutti gli altri temi della riforma: la nascita dell'Azienda zero è una mazzata per l'autonomia della sanità sul territorio, senza dimenticare la cancellazione dei direttori dei servizi sociali, funzione fondamentale in un territorio difficile come quello montano».

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