Buzzo fuori dalla Regione: il Bard fa ricorso
BELLUNO. «Illegittimamente non eletta». Parte da questo concetto nodale il ricorso elettorale depositato sabato al Tar di Venezia dal Bard, Belluno Autonoma Regione Dolomiti, per conto di Alessandra Buzzo, candidata al consiglio regionale con la lista “Veneto Civico” e inizialmente proclamata eletta, ma poi rimpiazzata.
Il movimento politico è riuscito a trovare le risorse necessarie per chiedere «l'applicazione, non l'interpretazione della legge elettorale regionale», come rivendica Andrea Bona. La procedura sarà molto veloce, tanto che l'udienza è attesa per la fine di agosto. A rappresentare la candidata Bard è l'avvocato Enrico Minnei del foro di Padova, allievo di Mario Bertolissi che ha fatto da consulente in questa delicata fase ricorrente, coadiuvato da Eliana Bertagnolli, di Venezia.
Il ricorso è contro la Regione e chiede «l'annullamento del verbale dell'ufficio regionale datato 19 giugno 2015 di proclamazione degli eletti e di tutti gli atti preordinari e connessi», oltre che «l'assegnazione dei seggi residui nella circoscrizione di Belluno secondo la legge, sostituendo la ricorrente (Buzzo) al candidato (Franco Gidoni, ndr), illegittimamente proclamato eletto». In alternativa si chiede il «risarcimento di danni subiti e subendi». In poche parole, ciò che è accaduto nelle tre settimane successive allo spoglio dei risultati elettorali del 31 maggio è stato - citando il ricorso - un assoluto «pasticcio». I verbali emessi dall'ufficio elettorale per convalidare i risultati elettorali sono stati tre: il primo del 12 giugno, recante l'elezione di Buzzo, annullato il giorno dopo per presunti «errori materiali»; il secondo del 15 giugno, con il nome del primo contro eletto Franco Roccon, annullato per ciò che era scritto in ben 28 pagine; il terzo e l'ultimo, quello definitivo del 19 giugno con il nome di Franco Gidoni, in cui si certifica l'ennesima revisione dei risultati. La causa? L'applicazione di un «inedito criterio di riparto dei seggi residui, utilizzato dall'ufficio in accoglimento a improvvide sollecitazioni esterne». Di fatto, l'algoritmo elettorale concertato con il Ministero dell'interno consentiva di indicare già il 4 giugno la candidata Buzzo come eletta, in virtù degli 832 voti ottenuti nella circoscrizione di Belluno. Bastava fare una «semplice l'operazione matematica, agevolata dalla piattaforma informativa ministeriale e dal software debitamente predisposti. Ma così non è stato». (f.v.)
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi