Caccia, è quasi in salvo l’autonomia del Bellunese
BELLUNO. Discussione accesa e spaccature in consiglio regionale sulla proposta di legge 138, relativa al riordino in materia di politiche economiche, del turismo, della cultura, del lavoro, dell'agricoltura, della pesca, della caccia e dello sport.
Preoccupati dal tentativo, da parte di una parte del consiglio regionale, di remare contro la specificità del territorio provinciale, nei giorni scorsi la presidente della Provincia Daniela Larese Filon e i presidenti delle riserve di caccia bellunesi avevano inviato una lettera in Regione, chiedendo che i due articoli più controversi venissero stralciati dal progetto di legge. In particolare, il punto in cui si prevede che i direttivi delle riserve alpine comunali non fossero più eletti dai cacciatori, ma dalle associazioni venatorie.
«Alla fine il provvedimento non è stato approvato, in quanto ci sono state spaccature nella maggioranza e una forte opposizione da parte della minoranza», fa presente il deputato del Pd Roger De Menech. «È poi arrivata la mezzanotte e il consiglio è stato chiuso. La discussione e la votazione della proposta di legge sono stati rimandati a martedì prossimo».
Il Pd in consiglio regionale, come annunciato nei giorni scorsi da De Menech, ha presentato degli emendamenti che mirano a salvaguardare l’autonomia di riserve alpine e di Provincia di Belluno. «Martedì», continua, «ho sentito diverse volte il consigliere Graziano Azzalin, vice presidente della commissione che si occupa anche di politiche agricole e per la montagna e di caccia e pesca, e mi ha riferito che la maggioranza stessa ha presentato degli emendamenti simili ai nostri, che voteremo. La certezza ancora non c’è, ma se anche la Lega propone provvedimenti che si avvicinano ai nostri, ci sono buone speranze che l’autonomia del nostro territorio si concretizzi davvero».
La “battaglia”, insomma, continua: «La portiamo avanti dal punto di vista politico, quindi dell’autonomia in senso generale, ma anche da quello tecnico: ciò che funziona non deve essere toccato», prosegue De Menech. «Siamo sulla strada giusta. Ora teniamo un cauto ottimismo e l’attenzione ben alta, soprattutto in vista del consiglio di martedì prossimo».
Un cauto ottimismo espresso anche da parte di Leandro Grones, consigliere provinciale e presidente della riserva di caccia di Livinallongo. «Siamo fiduciosi che le nostre richieste, fondate e ragionevoli, siano accolte dal consiglio», commenta. «Il regolamento della Provincia di Belluno prevede che gli organismi direttivi delle riserve comunali alpine siano direttamente eletti dai soci della riserva. La gestione dell'attività venatoria in provincia di Belluno è in vigore da oltre 20 anni e da allora si è assistito a un costante incremento del patrimonio faunistico, segno evidente di una buona e responsabile gestione».
Martina Reolon
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