«Cacciati i cani guida» «No, è stato un equivoco»
SANTO STEFANO DI CADORE. Fuori i cani dai ristoranti e dalle pizzerie? Un grosso equivoco sta montando su facebook, prendendo di mira “La baita” di Santo Stefano di Cadore, dove non sarebbe stato consentito l’accesso a due non vedenti, accompagnati da cani guida. L’episodio è accaduto lunedì sera, ma uno dei titolari, Igor Casanova, smentisce qualsiasi discriminazione.
«Si è presentato un gruppo, con due persone non vedenti e due cani, purtroppo non c’erano tavoli e abbiamo chiesto di attendere qualche minuto. Non hanno accettato e se ne sono andati». I cani? «Non c’entrano nulla. Il nostro ambiente ha addirittura una sala per l’accoglienza di clienti con i cani, immaginarsi poi se sono cani guida. Lunedì sera, però, quella sala era chiusa, così pure il salone grande».
Resta il fatto che su facebook le interpretazioni sono del tutto diverse. «Al ristorante pizzeria La Baita al campeggio di Campolongo», racconta Lucilla M.B., «ieri sera (lunedì, ndr), viene negato l'accesso nella sala da pranzo ad un "cane guida". Per chi non lo sapesse, come la persona che non l'ha accolto al ristorante, è il cane che accompagna i non vedenti e ha una croce rossa sulla schiena. Questi clienti, dispiaciuti anche per la maleducazione della signora, se ne sono andati. Non esiste, è ora di finirla con questi comportamenti di grande ignoranza».
«Credo onestamente che ci sia stato solo un enorme malinteso», puntualizza Tania Casanova, contitolare della pizzeria, «tanto più che alcuni del gruppo mi sembra siano già venuti a mangiare accompagnati dal cane e hanno avuto sempre il posto a sedere. Non abbiamo mai, e dico mai, negato ad alcun cliente accompagnato dal cane un tavolo per poter gustare la pizza, tantomeno ai disabili. Nel caso specifico vi avevo chiesto – così la signora Tania si rivolge ai mancati commensali - di attendere 5 minuti per la preparazione di un tavolo visto che quelli grandi per sette erano tutti occupati; alcuni del vostro gruppo, molto serenamente, mi hanno risposto che nell'attesa avrebbero bevuto un aperitivo. Faccio notare che nel nostro locale abbiamo la disponibilità di sale per far accomodare i nostri clienti con il cane, sale per chi non desidera avere i cani vicino e sale per chi fuma. I cani sono sempre stati accettati e i nostri clienti vengono accompagnati al tavolo dallo staff secondo la disponibilità e la logica di gestione».
Nel dibattito sviluppatosi attraverso Facebook – con decine di reazioni, la maggior parte di condanna – è stata coinvolta anche Alessandro Buzzo, sindaco di Santo Stefano, e per scelta di vita vicino ai disabili e a chi patisce sofferenze. «Mi auguro che ci sia stato soltanto un malinteso. Non potrebbe essere altrimenti, conoscendo la serietà di alcune persone che in vario modo sono state coinvolte. E voglio credere, ancora una volta, che il Comelico dell’accoglienza non sia assolutamente capace di discriminazione». «Come potrebbe farla il nostro ristorante – rilancia Igor Casanova – che ogni anno organizza una cena di solidarietà e che è così amico dei cani?».
Francesco Dal Mas
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