Cacciatore ucciso da un proiettile vagante nel Bellunese

Incidente nel bosco a Santo Stefano di Cadore: il colpo mortale è partito dal fucile di un altro cacciatore
SANTO STEFANO. Tragedia nei boschi del Comelico. Un cacciatore della zona è morto, ucciso da un proiettile partito per errore dal fucile di un altro cacciatore durante una battuta di caccia al camoscio nella zona di Padola.


La vittima è Renzo Alfarè Lovo, 50 anni, piccolo imprenditore di Candide di Comelico superiore.


L'allarme è scattato poco dopo le 13, quando una telefonata ha avvertito i sanitari del Suem dell'incidente nei pressi del rifugio Sala.


Subito è scattata la macchina dei soccorsi, con l'elicottero del Suem che in pochi minuti ha raggiunto la zona del dramma. Il corpo senza vita è stato recuperato dall'elisoccorso tra la vegetazione di mughi, non distante dall'ex rifugio Sala, a circa 2000 metri di quota, nel gruppo del Popera.


L'uomo è praticamente morto sul colpo. Delle indagini si stanno occupando gli uomini della Guardia di Finanza di Auronzo,i carabinieri e la polizia provinciale.


Dopo il nullaostao del magistrato la salma è stata ricomposta e trasportata fino al rifugio Lunelli, in località Selvapiana a Casamazzagno.


Secondo quanto si è appreso, l'uomo, uscito a caccia con il figlio e un amico, si sarebbe trovato sulla traiettoria del secondo colpo sparato da uno dei compagni nella direzione del'animale fatto fuggire dalla prima esplosione.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi