Cade dalla cascata dei Serrai di Sottoguda: grave Thomas Bubendorfer

Il noto ice-climber e alpinista austriaco è volato da un’altezza di dieci metri sulla Cattedrale. Ricoverato in rianimazione

ROCCA PIETORE. Vola dalla Cattedrale, mentre scende dalla cascata di ghiaccio dei Serrai di Sottoguda.

Dieci metri di caduta, poi la planata disastrosa nelle acque del Pettorina: è gravissimo Thomas Bubendorfer, 54 anni, alpinista “prodigio” a 12 anni, il filosofo e il poeta di pareti di ghiaccio e delle cime di mezzo mondo.

Ama le vie solitarie, Bubendorfer, austriaco di origine e residente nel Principato di Monaco: ieri, sulla Cattedrale dei Serrai di Sottoguda era con un compagno, sotto gli occhi del quale si è consumata la tragedia. Il noto climber era ormai a dieci metri dal suolo quando è precipitato: «Ho sentito un tonfo» avrebbe riferito il compagno di ice-climbing. Nel giro di un mese, quello di ieri è il secondo incidente gravissimo sullo sfondo della Cattedrale: il 6 febbraio scorso perse la vita la 41enne Tiziana Sottocornola, davanti al marito.

A 16 anni o poco più era diventato famoso per aver salito la via Philipp - Flamm, sulla Nord-Ovest del Civetta, in sole quattro ore: ieri Bubendorfer si sarebbe “accontentato” dell’imponenza della Cattedrale, un centinaio di metri di sviluppo, difficoltà 4-5.

L’allarme è scattato alle 14.20. L’alpinista ormai aveva quasi terminato la calata: pare scendesse con una corda sola (di solito si fa in doppia). Forse è scivolato o ha perso un appiglio con le mani o, peggio, mancava il nodo sulla corda, forse sfilato. Solo ipotesi: la corda ognuno la fa da sè. Si ipotizza una distrazione, un errore, troppa confidenza, lui che è precisissimo. «Il compagno era partito per calarsi e ha sentito un tonfo» spiega Alessandro Darman, capo della stazione del soccorso alpino della Val Pettorina che è intervenuta con una squadra. «Quando siamo arrivati, il compagno lo aveva già tolto dall’acqua tirandolo a riva. Noi siamo intervenuti insieme con medico, tecnico dell’elicottero e con i volontari di Rocca e abbiamo dato una mano al medico nelle manovre».

Il Cnsas della Val Pettorina arriva con il gatto delle nevi sul posto, raggiunto dall’elisoccorso di Pieve che ha verricellato nelle vicinanze il tecnico di elisoccorso e il medico.

Bubendorfer parla, è cosciente: lamenta dolori alla colonna già messa a durissima prova da una caduta di 20 metri del 1988 dalla quale uscì con otto vertebre fratturate.

I sanitari gli mettono il collare, lo imbarellano, viene sollevato dai soccorritori sulla strada per essere poi trasportato con il gatto delle nevi fino all’imbocco dei Serrai e da lì con il quad al parcheggio dove attendeva l’eliambulanza che lo porterà all’ospedale di Belluno. Politrauma, dirà la diagnosi: il 54enne è in prognosi riservata ed è in pericolo di vita, è supportato con la ventilazione artificiale, gli viene evitata l’esposizione al dolore da traumi riportati. La ricostruzione dell’incidente è stata affidata ai carabinieri di Caprile (della Compagnia di Cortina diretta dal maggiore Rocchi) che hanno sentito l’amico scalatore sulla dinamica.

Rock and ice: sono 12 anni che Bubendorfer pratica l’ice-climbing, una seconda vita dopo quella brutta caduta dell’88. Ora, la moglie Christine e i tre figli, sperano nella terza.

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