Cade e batte la testa a terra: muore ciclista
PONTE NELLE ALPI
Ciclista muore per i traumi dovuti a una caduta lungo viale Cadore, subito dopo il cavalcavia della statale. Ci sono volute circa due ore agli agenti della Polstrada per identificarlo, visto che non aveva documenti addosso: la vittima è M.U, 60 anni di Ponte nelle Alpi.
La tragedia si è verificata tra le 17.30 e le 17.40, momento in cui il Suem è stato allertato da alcuni residenti che si sono imbattuti nel corpo esanime del ciclista, lungo la strada che corre a fianco di viale Cadore, vietata al transito delle due ruote. Più o meno all’altezza della ottica Zoldan, dall’altra parte della strada in direzione di Belluno. Si presume che il ciclista sia caduto lungo una sorta di scalinata che si trova sotto il guard rail, battendo con violenza la testa sull’asfalto.
Una dinamica che gli agenti della Polizia stradale stanno cercando di ricostruire, anche ascoltando le testimonianze di chi si trovava nelle vicinanze nel momento dell’incidente. Una cosa è praticamente certa: non ci sarebbero coinvolgimenti di terze persone in questo incidente, che dunque sarebbe del tutto autonomo.
Per l’uomo non c’è stato nulla da fare: i sanitari, arrivati in ambulanza dal San Martino di Belluno, hanno cercato di salvargli la vita ma vane sono state tutte le manovre attuate.
La scena che si è presentata ai soccorritori lasciava già poche speranze: il corpo dell’uomo si trovava sotto il livello della strada, con profonde ferite al capo. Non portando il casco, i danni alla testa sono stati letali. Alla fine un lenzuolo coprirà il suo corpo inerme, così come un telo bianco coprirà (come si vede nella fotografia) la staffa del guard rail alla destra della strada: nel tratto sottostante di almeno un metro e mezzo, in linea d’aria si trovava il corpo del cinquantenne.
Per la rimozione del corpo si è atteso il nulla osta della magistratura, poi sono continuate le ricerche per dare un nome a quel volto e a quel corpo. —
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