Cade sul ghiaione e si ferisce: notte all’addiaccio con l’amico

Partiti per un’escursione sono dovuti rimanere in un canale tra I Muri e il Brut Pass Sono stati recuperati ieri mattina dal Cnsas

Chies d’Alpago . Alpinisti restano in cresta di notte dopo il volo di uno dei due per una ventina di metri: L.T., 49 anni, miranese, ha riportato contusioni, non è grave. È stato dimesso poche ore dopo gli accertamenti.

Operazione notturna del Soccorso alpino, tra domenica e lunedì, per il salvataggio dei due escursionisti incrodati in Alpago. Verso le 22.30 di domenica è scattato l’allarme per L.T., infortunato in un canale tra I Muri e il Brut Pass. Domenica, l’uomo stava percorrendo con un amico l’Alta Via numero 7. I due hanno deciso di scendere lungo un canale, ma presto si sono resi conto che non riuscivano a procedere e sono tornati indietro: risalendo c’è stato l’incidente. Uno dei due, il veneziano, è ruzzolato una ventina di metri nel ghiaione, riportando contusioni. La zona non è coperta da rete mobile, dunque il compagno è tornato in cresta in cerca di un punto dove poter contattare il 112 e chiedere aiuto. L’allarme quindi al Cnsas per avviare il recupero.

Posto il campo base a Casera Campitello, una squadra del Cnsas dell’Alpago si è avviata sul sentiero: nel frattempo i soccorritori hanno ricontattato l’uomo rimasto in vetta per essere rintracciabile: questi ha riferito che l’amico ferito era in un punto sicuro, provvisto di abbigliamento opportuno e cibo. I quattro soccorritori hanno raggiunto il punto in cresta in cui si trovava il compagno verso le 4. 30 di notte, ma per il forte rischio di far rotolare sassi a valle, si sono fermati in quota, mantenendo un contatto vocale con l’infortunato per rassicurarlo e assisterlo.

All’alba è quindi entrata in azione l’eliambulanza di Trento, sbarcando il tecnico di elisoccorso. Mentre il tecnico predisponeva il recupero, l’elicottero ha imbarcato la squadra e il secondo escursionista e li ha trasportati a Pian Formosa, per poi tornare a prendere l’infortunato e volare all’ospedale di Belluno. —



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