Cade un masso a Palafavera la rete metallica ha ceduto

La Sp 251 è rimasta percorribile a senso unico alternato per tutta la mattina. Veneto strade ha rimosso il materiale e fatto un disgaggio a monte del versante

BELLUNO

La rete metallica ha fatto il suo dovere fino a ieri mattina. All’improvviso il peso dei massi, unito alla fragilità di un versante reso debole dalla tempesta di fine ottobre che ha sradicato centinaia di alberi, l’ha fatta cedere. E un macigno enorme, largo almeno tre metri e alto due, è precipitato sulla strada provinciale 251, a poca distanza dagli impianti di Palafavera, in Val di Zoldo.

Fortunatamente in quel momento non c’erano macchine in transito e non si registrano danni a persone o cose, ma la caduta del masso evidenzia un problema con il quale il Bellunese, tutto, dovrà fare i conti d’ora in avanti. L’arrivo della bella stagione e l’innalzamento delle temperature rischia di provocare altri distacchi, di massi e di terra. Se li aspettano i sindaci, i gestori delle strade. Ma prevenirli non è affatto semplice.

«Servono 121 milioni di euro per rifare tutti i paramassi, i paravalanghe e i guardrail che sono stati distrutti dagli alberi caduti e dalle frane causate dalla tempesta Vaia», spiega il direttore generale di Veneto strade Silvano Vernizzi. «Abbiamo predisposto un piano dettagliato che abbiamo già inviato al commissario Zaia, e so che è stato inviato a Roma per ottenere le risorse necessarie. I lavori però non si possono fare in queste settimane perché c’è ancora neve». Bisognerà attendere la primavera. E nel frattempo prepararsi ad intervenire in caso di necessità.

Il masso sulla 251

Com’è accaduto ieri sulla provinciale 251 della Val di Zoldo e Val Cellina. Il masso è caduto sulla carreggiata nelle prime ore del mattino. Era trattenuto dalla rete metallica che ad un certo punto ha ceduto. Il macigno, di dimensioni considerevoli, ha occupato un’intera corsia di marcia e si è trascinato con sè diversi sassi più piccoli.

Il personale di Veneto strade è intervenuto non appena è arrivata la segnalazione. Ha chiuso la corsia occupata dal masso per rimuoverlo e per effettuare un disgaggio del materiale presente a monte, per mettere in sicurezza la viabilità. Per tutta la mattina in quel tratto della 251 il traffico è potuto passare a senso unico alternato.

Territorio fragile

«Fortunatamente nessuno è stato investito dal materiale», racconta Vernizzi. «Quello dei distacchi è un problema con il quale dovremo convivere per tutta la primavera: l’alluvione di fine ottobre ha provocato la caduta di moltissimi alberi e molti versanti sono in frana. Solo per la messa in sicurezza delle frane esistenti abbiamo presentato un piano di interventi di 8,6 milioni di euro. Altri 121 serviranno per ripristinare i paramassi, i paravalanghe e i guardrail. Tutti gli interventi da fare sono stati individuati in maniera puntuale e in questa fase ci stiamo occupando delle progettazioni».

Il commissario Zaia è informato e ha tutta la documentazione sul suo tavolo. Il lavoro da fare è molto, e Veneto strade potenzierà anche il personale per riuscire a fare fronte a tutte le attività: per la sede di Belluno sarà assunta una decina di persone a tempo determinato.

Sindaco preoccupato

«È evidente che da qui all’estate avremo molti problemi legati alla tenuta del territorio», aggiunge il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin. «Dobbiamo prepararci ad uno scenario particolare, perché i versanti si sono indeboliti a causa della tempesta di fine ottobre. Ringrazio Veneto strade per la prontezza con cui il personale è intervenuto questa mattina (ieri per chi legge, ndr) e per gli interventi che ha in programma nel mio territorio, pari a circa due milioni di euro. Prepariamoci a settimane complicate». —


 

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