Cade un piccolo aereo sulle DolomitiMorte le due persone a bordo

Le vittime sono l'ex vicesindaco di Pordenone, Claudio Rosset e la sua compagna, Michela Marconi. L'incidente è avvenuto a circa duemila metri di quota, nelle Dolomiti di Sesto, al confine tra Alto Adige e Veneto. Il velivolo era intitolato a Umberto Bossi
BOLZANO
. Un piccolo velivolo Cessna è caduto nella zona di Cima Tre Scarperi, nelle Dolomiti di Sesto, in Alto Adige quasi al confine con il Veneto. A bordo c'erano due persone, entrambe decedute nell'impatto.


Si tratta di due friulani, un uomo e una donna, della provincia di Pordenone: Claudio Rosset, di 50 anni, architetto, in passato assessore e vicesindaco di Pordenone, e la sua compagna, Michela Marconi, 42 anni di Pordenone. Lo si è appreso da Riccardo Furlan, vicepresidente dell'aeroclub ''La Comina'', l'avio superficie di cui il pilota del Cessna era socio e dirigente.


Il velivolo, che portava la sigla I-UMBE in onore del leader della Lega Umberto Bossi, era partito in mattinata da Pordenone e aveva fatto scalo a Dobbiaco, in Val Pusteria, per poi ripartire.


Pare che il pilota abbia imboccato una valle stretta e sia stato portato contro le rocce dalle correnti, a circa 2 mila metri di quota.


L'Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (Ansv) ha avviato indagini sull'incidente avvenuto ''all'aeromobile P92JS, marche I-UMBE, che, decollato da Dobbiaco per un volo turistico, ha impattato contro una montagna nei pressi di San Candido (Bolzano)'' provocando la morte delle due persone che si trovavano a bordo. Il relitto del velivolo, sottolinea l'Ansv, è stato rintracciato in un anfratto roccioso che ne rende particolarmente difficile il recupero.


Rosset, pilota dell'aereo schiantatosi sulle Dolomiti, era rimasto coinvolto in un altro incidente aereo, dal quale era uscito miracolosamente vivo. Il primo maggio 2001, ai comandi di un aereo biposto monomotore a elica decollato dall'aerobase di Compoformido (Udine) per cause imprecisate precipitò sulla piazza davanti alla chiesetta di San Lorenzo, nel quartiere di Rorai Grande, a Pordenone.


Nella caduta, il piccolo velivolo finì in un olmo secolare la cui folta chioma attutì la caduta. Oltre a Rosset, che all'epoca era assessore comunale a Pordenone, eletto in una lista civica che sosteneva il sindaco Alfredo Pasini della Lega Nord, sull'aereo c'era l'ex vicesindaco leghista della città, Massimo Lionello. Entrambi rimasero feriti. Per quell' incidente, il 12 giugno 2003, Rosset patteggiò davanti al Gup di Pordenone, otto mesi di reclusione (pena sospesa) per il reato di disastro aereo colposo e 100 euro di multa per non aver rispettato i limiti di sorvolo dei centri abitati.


L'aereo caduto sulle Dolomiti nel quale Rosset ha perso la vita- un P92JS - aveva come marche ''I-UMBE'' e faceva parte di un gruppo di velivoli della flotta dell'Areroclub Italia che il presidente dello stesso Aeroclub, Giuseppe Leoni, senatore della Lega, nello scorso luglio ha deciso di ''dedicare'' a politici e ministri italiani.


Dopo la ''I'' che è stata mantenuta come identificazione nazionale, al posto delle lettere che di solito richiamano le marche dei velivoli, sono state poste quelle di Roberto Maroni (I-RMAR), Roberto Calderoli (I-CALD), Giuseppe Cossiga (I-COSG), Giulio Tremonti (I-GTRE), dello stesso Leoni (I-NOEL, scritto al contrario) e, appunto, Umberto Bossi (I-UMBE).


Altri tre aerei, nello scorso agosto, sono stati 'intitolati' a Giorgio Napolitano (I-NAGI), a Silvio Berlusconi (I-VLIS) e a Vittorio Feltri (I-RTLF). ''Ero stufo - aveva spiegato Leoni - di vedere sugli aeroplani quelle lettere, 'acer', 'nacc', 'aecc'... e allora ho fatto diversamente.


Almeno abbiamo usato i nomi di quelli che i soldi per la flotta ce li hanno dati''. L'aereo 'intitolato' a Bossi è stato destinato dall'Aeroclub Italia all'Aeroclub ''La Comina'' di Pordenone circa un mese fa, si è saputo dal suo vicepresidente, Riccardo Furlan. Era nuovissimo e - ha riferito Furlan - aveva solo 32 ore di volo. Oltre a quello caduto oggi e agli aerei dei soci, la ''La Comina'' ha a disposizione un Tampico TB9, che è a Pordenone da circa 20 anni, tre ultraleggeri e un aliante
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