Cadorino muore sull’auto travolta dal torrente in piena
DOMEGGE. Annegato in auto. Il trentacinquenne torinese Paolo Da Vià è morto nel torrente Casternone, all’altezza di Val della Torre, nei pressi del capoluogo piemontese. Il suo cognome tradisce chiarissime origini cadorine: il nonno era partito da Domegge, dopo aver chiuso un’ottica e ogni estate il papà Alberto torna in paese, a trascorrere qualche settimana di vacanze. Grande amante della montagna e irriducibile cercatore di funghi, il capofamiglia ha perso uno dei suoi due figli: l’altro si chiama Silvio e sarebbe di un paio di anni più vecchio, rispetto a Paolo. In paese, si ricordano abbastanza bene di questi due ragazzi, anche se ormai da qualche tempo non tornavano più a trovare i coetanei. Ad esempio, i ragazzi del calcio e del calcetto, che ieri sera si sono consultati a lungo, prima di capire.
L’altra notte Paolo Da Vià rimasto intrappolato sulla sua auto, precipitata in questo torrente per il cedimento di un argine a Val della Torre, in Val Casternone, dove la scorsa notte si è scatenato un violento temporale. L’uomo era alla guida della sua Citroen C2 con un amico, di 27 anni, che invece è riuscito a salvarsi. Trascinato dalla corrente, invece, il corpo di Da Vià è stato recuperato dai Vigili del fuoco un chilometro più a valle e per lui non c’era più niente da fare: erano ormai passate diverse ore dall’incidente e di possibilità di portarlo in salvo non ce n’erano. Probabilmente l’automobilista, che è morto annegato, stava cercando di transitare lungo un guado, ma sulla tragedia stanno tuttora indagando i carabinieri e, nelle prossime ore, il quadro della situazione sarà più delineato. Fondamentale sarà per forza la testimonianza del superstite.
In Piemonte, è nevicato dai 1300 metri di altitudine in su, pioggia con un picco di 126 millimetri nella zona del Canavese e violenti acquazzoni nella fascia settentrionale della regione. Ecco perché è raccomandata la massima prudenza, specialmente in prossimità dei corsi d’acqua. Che sono improvvisamente diventati gonfi e pericolosi, in corrispondenza di argini, che possono anche avere una certa età e non hanno più la forza di contenere la furia di acque, che in condizioni normali invitano a farsi un bagno, piuttosto che ad averne paura.
La famiglia Da Vià abita da tempo in Val della Torre, a nord - ovest di Torino, tra il parco naturale del Col del Lys e la riserva naturale Madonna della Neve sul monte Lera. In questo scenario, vende della frutta, ma alleva anche del bestiame: capre e pecore. Ieri sera la notizia della tragica morte del giovane Paolo è piombata in paese come un fulmine violento. Anche su chi non aveva bene in mente questa stimata famiglia di emigranti. E in breve tempo ha fatto il giro delle piazze e delle strade dalla zona centrale di Rin Valmassoi, dove i Da Vià abitano fino agli lembi più periferici diDomegge.
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