Calalzo: il sindaco "spazzino" si fa Cicerone
De Carlo la domenica accompagnerà i turisti in visita a Calalzo e dintorni
CALALZO.
Da spazzino a Cicerone: il sindaco di Calalzo accompagna i turisti in visita al paese (nelle immagini di Simona De Nardin, la "prova generale"). Quella stessa persona che un anno fa, insieme all'assessore Da Col, saliva al volante della spazzatrice all'alba della domenica per far trovare strade pulite ad ospiti e residenti, oggi ha deciso di mettersi gratuitamente a disposizione nei giorni festivi di luglio ed agosto per una iniziativa che, dice lui, «riempirà il vuoto lasciato dai tagli al turismo, dai progetti non finanziati, dalla scarsità di risorse degli enti superiori, dalla paventata riduzione degli uffici turistici bellunesi». Si chiama "A spasso con il sindaco", l'idea che prenderà vita a Calalzo tutte le domeniche mattina dalle ore 10. De Carlo lascerà la fascia tricolore per un paio d'ore ed accompagnerà i turisti in una visita alla suggestiva borgata di Rizzios, alle meraviglie del lago, alla val d'Oten e ai rifugi locali, per dare una panoramica completa di tutto ciò che offre Calalzo. Alla fine del giro offrirà una "merenda" a tutti gli ospiti, «per suggellare», spiega, «un rapporto d'amicizia che va ben oltre quello di un "padrone di casa" o di chi vede il visitatore come cliente». Appoggiandosi alla rete della ristorazione e del commercio e all'ospitalità alberghiera e complementare (che a Calalzo conta 183 strutture per oltre 32.000 presenze l'anno), De Carlo nei prossimi giorni distribuirà centinaia di depliant pieghevoli e locandine. «La scorsa estate avevo posto il problema del turismo mordi-e-fuggi, quello che non arricchisce i nostri paesi ma li "rapina". Oggi, con questa iniziativa, voglio lanciare un segnale: chi risiede da noi, chi occupa i nostri alberghi e appartamenti, chi è interessato al territorio dove trascorre le ferie, va coccolato anche con queste idee. Idee che sembrano esulare dalle competenze di un primo cittadino, ma così non è: soprattutto in un momento di crisi, quando chi dovrebbe coordinare e finanziare la promozione del territorio è immobile per mancanza di fondi. Di fronte a questo le strade sono due: o ci si piange addosso, o ci si rimbocca le maniche nella consapevolezza che il turismo è la vocazione prioritaria per il nostro Cadore. Odio sentir dire che qui non c'è nulla, che non abbiamo strategie per attrarre il visitatore a parte il paesaggio. A Calalzo questo è contraddetto nei fatti», aggiunge il primo cittadino, «tanto più in un periodo di difficoltà quando, invece di mollare, dobbiamo alzare l'asticella del "fare il necessario" facendolo diventare "straordinario". Se le istituzioni superiori alla mia non possono appoggiare la promozione del territorio, il sindaco metterà a disposizione le proprie domeniche. Questo», conclude, «è il nostro modo di amministrare, spendendoci in prima persona anche la domenica; perché, in un paese a prevalente vocazione turistica, non si possono chiudere i battenti al venerdì e riaprire al lunedì».
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