Calalzo, via i vincoli dall’ex cinema Fiori: «Ora il recupero»

CALALZO DI CADORE. Sono stati finalmente tolti i vincoli che negli ultimi quarant’anni hanno ostacolato il recupero del vecchio e degradato cinema Fiori, posto all’inizio di Corso Marconi, di...

CALALZO DI CADORE. Sono stati finalmente tolti i vincoli che negli ultimi quarant’anni hanno ostacolato il recupero del vecchio e degradato cinema Fiori, posto all’inizio di Corso Marconi, di fianco alla biblioteca civica Enrico De Lotto. L’importante provvedimento urbanistico è stato preso nel corso della seduta del consiglio comunale che si è tenuto ieri pomeriggio.

Il problema del vecchio cinema Fiori, un tempo orgoglio del paese, è all’ordine del giorno da decine e decine di anni, da quando, cioè, quarant’anni fa chiude i battenti, iniziando progressivamente a degradarsi, tanto da veder crollare il tetto e trasformarsi in una sorta di rudere. Oltre ai pericoli che comporta questo continuo degrado, l’edificio rappresenta una cartolina tutt’altro che qualificante per l’immagine del paese, tanto che, come ricordato dal sindaco Luca De Carlo, «negli ultimi decenni non c’è stata amministrazione, bianca, rossa o gialla, che non abbia cercato di trovare una soluzione al problema, ma senza risultato».

Tutti gli sforzi, però, si sono arenati contro due vincoli quasi insormontabili, considerato anche che la proprietà è privata: «Se il Comune di Calalzo», aggiunge il sindaco, «avesse potuto partecipare ai fondi Letta o Brancher, avremmo potuto acquistarlo, anche perché le idee per il suo utilizzo non mancano. Purtroppo, però, il nostro bilancio non lo consente e quindi abbiamo dovuto trovare un’altra strada per riqualificare urbanisticamente l’area».

Due le cose che il Comune poteva fare (e ha fatto): togliere gli assurdi vincoli imposti alle facciate del fabbricato, in stile liberty, considerate artisticamente pregevoli, ed eliminare l’obbligo di concedere al Comune una sala a piano terra per usi pubblici: «Poiché è stato accertato che i vincoli sono di competenza comunale», sottolinea il sindaco, «il progetto per la riqualificazione urbanistica prevede la loro eliminazione; per quanto riguarda la sala, il Comune si accontenterebbe di una saletta per ospitare le associazioni o la Pro poco, attualmente costretta a pagare l’affitto della propria sede».

«In poche parole», conclude De Carlo, «ora il fabbricato può essere venduto. Nel caso che ciò avvenga, dopo il suo abbattimento potrà essere ricostruito, tenendo presente che il Pat prevede l’allineamento dell’immobile con il palazzo della Biblioteca Civica (quindi un suo allontanameno dalla strada) e il rispetto dell’altezza dei due palazzi ai lati».

La proposta del sindaco ha trovato il consenso dei consiglieri presenti, che lo hanno approvato all’unanimità. L’ultimo consiglio della legislatura, si terrà il 30 aprile e sarà dedicato all’approvazione del conto consuntivo. (v.d.)

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