Caldo, tregua da venerdì A Belluno è allerta ozono

BELLUNO. Caronte non ha ancora esaurito la sua azione. L’anticiclone africano che in tutta Italia sta facendo registrare valori record per le temperature proseguirà nella sua azione, con il grande...
Di Marco Ceci
Foto Belen Sivori/LaPresse.06 /07/2015 Torino, Italia.Cronaca.Caldo nella città di Torino.Nella foto: alte temperature..Photo Belen Sivori/LaPresse.06/07/2015 Turin, Italy.News.Hot weather in Torino .In the pic: high temperatures
Foto Belen Sivori/LaPresse.06 /07/2015 Torino, Italia.Cronaca.Caldo nella città di Torino.Nella foto: alte temperature..Photo Belen Sivori/LaPresse.06/07/2015 Turin, Italy.News.Hot weather in Torino .In the pic: high temperatures

BELLUNO. Caronte non ha ancora esaurito la sua azione. L’anticiclone africano che in tutta Italia sta facendo registrare valori record per le temperature proseguirà nella sua azione, con il grande caldo che resterà una costante (anche nel Bellunese) almeno fino a giovedì sera, quando soprattutto in montagna (Dolomiti comprese) inizierà a mostrare qualche segno di cedimento. Dal pomeriggio del 23 luglio, infatti, cielo a tratti parzialmente nuvoloso o nuvoloso con qualche rovescio o temporale, maggiormente probabile sui monti, dove caleranno anche le temperature. Colpa dell’arrivo di correnti atlantiche che porteranno maggior instabilità, che anche in provincia dovrebbe manifestarsi in rovesci e temporali, anche molto intensi.

Ma caldo e afa si sono trascinate dietro anche altre conseguenze, con le centraline Arpav che mercoledì e giovedì scorsi hanno registrato due sforamenti della concentrazione di ozono, al rilevamento orario delle 17. Superamenti che hanno interessato solo il capoluogo, mentre i valori registrati dalle stazioni per il monitoraggio provinciale di Feltre e Pieve d’Alpago sono sempre rimasti entro la norma.

Sforamenti che in ogni caso si riferiscono «alla sola soglia di informazione, ovvero il limite di 180 microgrammi/metro cubo come media oraria e non alla soglia di di allarme, che è decisamente più alta: 240 microgrammi/metro cubo», spiega Rodolfo Bassan, direttore del Dipartimento provinciale dell’Arpav di Belluno. «Stiamo comunque parlando di valori appena superiori al limite, in entrambi i casi, visto che il valore segnalato è stato di 184 microgrammi/metro cubo. Tanto è bastato per far scattare in automatico l’allerta».

Dati non trascurabili, anche se i picchi raggiunti e l’orario di rilevazione tecnicamente fanno parlare di «sforamento quasi fisiologico», aggiunge Bassan. «Il fatto che entrambi gli sforamenti siano stati registrati dalla stazione posta nel parco Città di Bologna nel rilevamento orario delle 17 è comune, in quanto questi valori sono legati e suscettibili alla radiazione solare e non dobbiamo dimenticare che in questi giorni siamo in presenza di un’estate vera, con molto caldo: condizioni che, appunto, per una serie di processi chimici determinano un aumentano della concentrazione di ozono. Nel complesso i dati rilevati dalle tre stazioni sono molto buoni, anche se conviene sempre avere qualche piccola attenzione, perchè per gli sforamenti dell’ozono valgono sostanzialmente le stesse indicazioni per il grande caldo per i potenziali effetti sulla salute, soprattutto sulle fasce più a rischio: anziani, bambini, persone con problemi di salute. Il consiglio, insomma, resta sempre lo stesso: evitare l’esposizione al sole e l’attività fisica nelle ore più calde».

Il Dipartimento di Prevenzione dell’Usl 2 di Feltre, intanto, attraverso lo Spisal ha diffuso alcuni consigli per i lavoratori e i datori di lavoro, proprio per prevenire i rischi di colpo da calore, ricordando come nella realtà produttiva bellunese i lavoratori maggiormente a rischio sono coloro che lavorano all’aperto, in particolare gli agricoltori, gli addetti alla raccolta di frutta o verdura nei campi e/o in serra e gli operai dei cantieri edili e stradali, oltre ai lavoratori esposti a fonti di calore radiante come in acciaierie, fonderie, vetrerie.(ma.ce.)

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