Il calendario del Corriere delle Alpi, un viaggio tra le ville venete

Il 18 dicembre con il Corriere delle Alpi in omaggio il calendario del prossimo anno.

Sarà illustrato, di mese in mese, con le immagini delle meravigliose dimore

Marina Grasso
Uno scorcio di villa Buzzati, una delle dimore scelte per illustrare il nostro calendario
Uno scorcio di villa Buzzati, una delle dimore scelte per illustrare il nostro calendario

L’incanto delle Ville Venete per scandire il nuovo anno con noi e le nostre quattro testate del gruppo NEM - Nord Est Multimedia. Com’è ormai tradizione, il calendario 2025 sarà un omaggio allegato al quotidiano per un solo giorno: per quanto riguarda il Corriere delle Alpi, l’appuntamento in edicola è per  mercoledì 18 dicembre.

Annotate bene la data per non farvi sfuggire l’opportunità di essere accompagnati per 12 mesi dalle magnifiche fotografie messe a disposizione dall’Associazione per le Ville Venete: un’autentica parata di “luoghi di delizia” ricchi di fascino, arte, storia, cultura e futuro.

Sì: futuro. Perché le Ville Venete sono testimonianza di una vivace e rivoluzionaria “Civiltà di Villa” il cui orizzonte temporale è ben più ampio di quello tra il Cinquecento e il Settecento in cui si affermò. Ed è un orizzonte spalancato sul domani, grazie anche all’Associazione per le Ville Venete, che ne riunisce i proprietari – sia pubblici che privati – impegnati a promuovere la bellezza ma anche la creatività insita in un patrimonio culturale unico al mondo.

Quelle che accompagneranno il nuovo anno dei nostri lettori non sono, in quest’ottica, magnifiche immagini di antichi monumenti storici o polverose case-museo, ma sontuosi e complessi organismi, ciascuno dei quali è stato creato per essere “bello, dilettevole e commodo”, secondo la definizione del loro più straordinario progettista, Andrea Palladio.

Leggere in profondità le foto selezionate per il calendario 2025 ne è la conferma. Antichissime dimore nobiliari che sono tutt’ora vivacissime aziende agricole come nel progetto originario, ma anche sedi di eventi, meta di turismo internazionale, promotrici di iniziative culturali, set di produzioni cinematografiche e molto altro, in un continuo dialogo tra storia, contemporaneità e futuro.

Come testimonia il Castello di San Salvatore di Susegana (gennaio), che con i suoi otto secoli di storia continua a scrivere nuove pagine; come raccontano i capolavori di Palladio patrimoni dell’Umanità Unesco, tra i quali Villa Foscarini La Malcontenta di Mira (luglio) e Villa di Maser (dicembre). E anche i prepalladiani prodromi di quella Civiltà come Villa Giustinian-Ciani Bassetti, meglio nota come Castello di Roncade (agosto), e Villa Selvatico di Battaglia Terme (settembre).

Storie che continuano anche in scenografiche dimore firmate o attribuite a Vincenzo Scamozzi, allievo e continuatore di alcuni progetti di Palladio, come Villa Foscarini-Rossi di Stra (febbraio) o Villa Molin di Padova (marzo). E che si sono già rinnovate nei secoli, come in Villa Rechsteiner di Piavon di Oderzo (aprile), Villa di Modolo di Belluno (maggio), il Castello di San Pelagio di Due Carrare (ottobre) o Villa Buzzati di Belluno (novembre).

L’invito, ovviamente, non è solo quello ad ammirare mese per mese le magnifiche immagini ma anche quello a visitare le Ville Venete per comprenderne le passioni, la creatività e i progetti che hanno attraversato i secoli per arrivare a noi e condurci verso il futuro.

E accompagnarci in un 2025 che vi auguriamo “bello, dilettevole e commodo” proprio come le Ville Venete.

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