Calo degli iscritti: il 2016 sarà l’anno delle pluriclassi

Il prossimo anno tra i banchi delle elementari ci saranno 115 alunni in meno, tagliate 11 class. Preoccupati i sindacati: «Ventuno insegnanti perderanno la cattedra»

BELLUNO. Non c’è pace per la scuola bellunese. Il prossimo anno, visto il crollo delle iscrizioni, saranno tagliate 11 classi e 21 docenti perderanno la propria cattedra. Ma c’è di più, ci sarà un vero boom di pluriclassi su tutto il territorio: al momento ne sono previste 27 (due anche nel capoluogo). «A farne le spese saranno i bambini, soprattutto quelli che frequentano il tempo pieno, costretti a orari di lezioni molto pesanti», lanciano l’allarme i sindacati.

I numeri. Dagli 8.350 alunni di quest’anno (501 classi), si passerà agli 8.235 del 2015-2016, per un totale di 490 classi. Sforbiciata in atto anche per il corpo docenti: il prossimo anno saranno 692 le cattedre, invece di 713. In poche parole, si avranno 115 bambini in meno, con un taglio di 11 classi e 21 docenti.

Le conseguenze. Al sindacato i conti non tornano. «Il calo di alunni non produrrà un taglio così significativo di classi, tale da giustificare la riduzione di 21 cattedre», sottolineano Lorella Benvegnù della Cisl scuola e Milena De Carlo dello Snals. «Il taglio del personale si riverserà sul servizio offerto. E questo perché il calcolo del Miur è stato fatto in base al numero di alunni, non delle classi».

Per Benvegnù a soffrire maggiormente saranno le classi a tempo pieno e le pluriclassi: «Perché alla fine i conti devono tornare sempre e quindi si toglieranno docenti dove è possibile. Lo si farà, ad esempio, nelle ore dedicate al tempo pieno, dove le attività di laboratorio prevedono delle ore di compresenza di più maestri in modo da alleggerire il tempo scuola. Penso proprio che queste iniziative non potranno più essere garantite, con gli alunni chiamati a seguire quasi un orario da metalmeccanici».

Ventuno cattedre in meno significano anche meno immissioni in ruolo e 12 docenti “sopranummerari”, insegnanti di ruolo che, per effetto di questi tagli, vedranno sparire la loro cattedra nella scuola prescelta. Per loro il lavoro proseguirà, ma in un altro istituto.

La quota a riserva. «Speriamo di poter recuperare qualche cattedra con gli incarichi annuali», prosegue la referente della Cisl. «D’altra parte il nostro Ufficio scolastico territoriale aveva chiesto 13 posti in più, una richiesta che non è stata esaudita dall’Ufficio regionale».

Il boom delle pluriclassi. Per la prima volta anche nel capoluogo saranno formate delle pluriclassi, precisamente due: a Giamosa e a Badilet. Ma non saranno le sole. «Assistiamo a un vero boom», dice De Carlo. «Ad Agordo ne avremo sei; ad Alleghe e Cencenighe quattro; due a Seren del Grappa (Comprensivo di Pedavena), a Sovramonte, nel plesso di Fusine e Forno di Zoldo, a Cibiana di Cadore e a Vodo (Comprensivo di Cortina); una troverà posto rispettivamente a Carve di Mel, a Fonzaso e a Tambre. Senza considerare che in alcuni casi si troveranno in un’unica classe bambini dalla prima alla quinta elementare».

«Capiamo che la coperta è corta», concludono i rappresentanti dei sindacati, «ma nell'economia nazionale è possibile che manchino i soldi per un paio di maestri in più nel Bellunese?».

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