Cambia il reclutamento dei docenti, la scuola sciopera lunedì
Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals, Gilda e Uil Scuola lanciano l’allarme: «Con questo nuovo decreto si sta distruggendo l’istruzione»
BELLUNO. l mondo della scuola in rivolta. Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda hanno indetto uno sciopero lunedì contro il decreto legge 30 aprile 2022 n. 36 che cambia di fatto le modalità di reclutamento dei docenti a tempo indeterminato, oltre ad introdurre un sistema penalizzante per l’aumento dello stipendio. Per i sindacati questo è «un modo del governo per disincentivare l’ingresso dei giovani nel mondo della scuola», dicono. «Questo governo che dice di tenere molto ai giovani, agisce contro di loro», dice Danila Tirabeni dello Snals.
IL SISTEMA DI RECLUTAMENTO
Il decreto, molto articolato, propone un percorso più complicato per l’ingresso nella scuola. «II sistema di reclutamento sarà strutturato in tre fasi: la prima prevede un percorso abilitante di formazione iniziale di 60 crediti formativi universitari, concluso da prova scritta e orale con lezione simulata; la seconda prevede il concorso e la terza prevede un anno di prova con test finale.
PRECARI
Un docente non abilitato con tre anni di servizio nelle scuole statali nei cinque precedenti potrà accedere al concorso senza abilitazione e sarà inserito in una graduatoria ad hoc. Questi insegnanti per essere assunti dovranno sottoscrivere un contratto a tempo determinato fino al 31 agosto e acquisire 30 crediti formativi universitari con onori a proprio carico. Se supereranno la prova finale saranno abilitati e potranno entrare in ruolo solo dopo aver superato il mese di prova. Per chi invece ha tre anni di servizio negli istituti pubblici nei 10 precedenti è prevista una riserva di posti del 30% per ogni regione, classe di concorso e tipologia di posto. Dall’anno scolastico 2023-2024 sarà introdotto un sistema di formazione e aggiornamento permanente dei docenti articolato in percorsi di durata almeno triennale. L’accesso sarà su base volontaria e diverrà obbligatorio invece per i docenti immessi in ruolo dopo l’adeguamento del contratto collettivo.
LA FORMAZIONE
Saranno parte integrante dei percorsi di formazione anche attività di progettazione, mentoring, tutoring, coaching a supporto degli studenti nel raggiungimento di obiettivi scolatici specifici. Tutte queste attività saranno svolte oltre l’orario di insegnamento. Per poter aumentare il proprio stipendio i docenti dovranno svolgere delle ore aggiuntive non remunerate e soltanto il 40% di chi farà richiesta potrà vedere la sua domanda accolta. Resta ferma la progressione salariale di anzianità. il taglio di personale e di risorse Per pagare tutto questo il governo ha istituito un fondo per l’incentivo alla formazione pari a 20 milioni di euro nel 2026 che arriverà a 387 milioni nel 2031. Per recuperare le risorse sarà ridotto l’organico di diritto dal 2026 e il fondo destinato alla card per la formazione dei docenti. Inoltre da questo fondo saranno attinti i 2 milioni di euro per la scuola di alta formazione dal 2027 e anche i soldi per le attività di tutoraggio dei neo assunti. «Non ammettiamo che la copertura delle misure di incentivazione alla formazione derivino dal taglio di organici (in Italia si tratta di 10mila cattedre) e da una parte del bonus formazione. Il sistema di reclutamento è punitivo dei precari e determinerà l’avvio di un nuovo mercato dei crediti», dicono i sindacati in modo unitario. «Qui si sta distruggendo la scuola», conclude Tirabeni . —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi