Cambia la struttura comunale nuovi incarichi per i dirigenti

BELLUNO. Redistribuiti i compiti fra i dirigenti. La giunta ha messo mano alla macrostruttura comunale, non in maniera pesante come aveva fatto nel settembre 2014, ma ritarando alcuni settori per...

BELLUNO. Redistribuiti i compiti fra i dirigenti. La giunta ha messo mano alla macrostruttura comunale, non in maniera pesante come aveva fatto nel settembre 2014, ma ritarando alcuni settori per ragioni organizzative. Oggetto delle modifiche, operative da lunedì, sono i settori Risorse finanziarie e umane, Tecnico e attività culturali, Gare e sociale. Una modifica interessa anche il settore edilizia e urbanistica, che fa capo al segretario comunale: gli sarà aggregato l'ufficio mobilità, perché in vista della redazione del Pat si è voluto mettere sotto lo stesso cappello tutti i settori che dovranno essere analizzati per redigere il documento.

Il settore Economico e sociale diventa delle Risorse umane e finanziarie. Non avrà più al suo interno sociale e cultura, ma solo tutto ciò anche attiene al bilancio e al personale. Questo settore sarà affidato da lunedì al dirigente Sergio Gallo (se ne occupava già prima, del settore “allargato”). «Abbiamo necessità che Gallo si occupi del bilancio, anche perché dal 30 aprile probabilmente dovrà ridurre le sue ore di attività in Comune di Belluno», spiega l'assessore al personale Maurizio Busatta. Oggi Gallo, che è a scavalco fra Belluno e l'istituto regionale Ville venete, fa 60 ore ai piedi delle Dolomiti e 40 in pianura. Dal 30 aprile il suo orario dovrebbe essere diviso esattamente a metà, perché l'istituto è stato commissariato e il lavoro è aumentato.

«Il settore sociale è confluito nel Gare, insieme alle politiche educative», continua Busatta. Se ne occuperà Maura Florida che dovrà gestire anche, ad interim, il settore Affari generali, in capo a Margherita Barizza (in congedo per ragioni personali da alcuni mesi).

Carlo Erranti, infine, continuerà ad occuparsi del settore tecnico, più la cultura, ma perderà la mobilità. «Si tratta di aggiustamenti e della riassegnazione di alcuni incarichi all'interno di una struttura che è rimasta immutata nella sua cornice», conclude Busatta. In pratica sono stati redistribuiti i compiti fra i dirigenti, cercando di equilibrare i settori di cui devono occuparsi. (a.f.)

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