Cambiano le regole: salta la convenzione con Cortina Turismo

Il Comune non potrà più dare i soliti tre milioni a triennio Il sindaco: «Cerchiamo una soluzione, ma non è cosa facile»

CORTINA. A rischio la promozione turistica degna della Regina delle Dolomiti, almeno quella frutto della professionalità di Cortina Turismo. E' infatti scaduta a dicembre la convenzione triennale stipulata tra il Comune e il consorzio e, con le nuove leggi anti-corruzione emanate dal governo Renzi, non si può rinnovare.

«I Comuni non possono più, come era accaduto sino ad oggi», spiega il sindaco Franceschi, «concedere un contributo anche a seguito della stipula di una convenzione. Tutto era alla luce del sole, trasparente, e ha portato i suoi benefici: ma ora la legge ce lo impedisce».

Per gennaio e febbraio, il Comune ha versato un contributo a CT di 83.333 euro al mese, ossia un dodicesimo del milione che versava ogni anno.

«Ora dobbiamo capire come possiamo fare a continuare a garantire la promozione di Cortina», continua il sindaco, «e sul tavolo abbiamo tre ipotesi, che approfondiremo anche con i consiglieri di minoranza, per arrivare giovedì in consiglio comunale a votare una delibera condivisa, dato che il tema della promozione è trasversale e sta a cuore a tutti. Ogni ipotesi ha dei pro e dei contro e, allo stato attuale, non sappiamo quale sia la migliore. Un’ipotesi è un appalto di servizi. Tramite un bando europeo, che dovremmo far fare ad una ditta specializzata esterna, il Comune potrebbe erogare un milione all'anno in cambio dei servizi di promozione turistica. L'appalto sarà affidato ad un consorzio e potrebbe essere pluriennale. Potranno concorrere però tutti i Consorzi registrati, e dunque non è detto che la spunti CT. I contro di questa soluzione sono che il Comune dovrebbe pagare l'Iva al 22% e si andrebbero quindi a “buttare” 220 mila euro che in tempi di crisi e ristrettezze non sono pochi; e i tempi non sarebbero celeri. Ci vorranno infatti almeno 9 mesi. Dobbiamo cercare la ditta che si occupi del la gara, dato che è un bando che non si può sbagliare come è successo in passato, perché significherebbe bloccare l'economia del paese. I pro sono invece che si potrebbe avere un rapporto pluriennale, che garantirebbe una promozione programmata: queste cose non possono essere fatte di mese in mese, vanno studiate in maniera lungimirante. La seconda strada possibile è quella dell'erogazione dei contributi tramite l'attuale regolamento. In questo caso il vantaggio sarebbe che l'Iva scenderebbe al 4,25% e quindi si risparmierebbero 200 mila euro. Anche qui potranno però fare domanda tutti i Consorzi. I contro sono che questo tipo di domanda dovrebbe essere fatta di anno in anno, se non di semestre in semestre; e quindi una programmazione lungimirante sarebbe impossibile. La terza ed ultima possibilità è quella di portare la promozione turistica nella municipalizzata Servizi Ampezzo. In questo caso SeAm acquisterebbe un ramo d'azienda di Cortina Turismo. Tra i pro ci sarebbe un maggior controllo del Comune, che eroga un milione l'anno; e le tempistiche sarebbero più celeri perché in pochi mesi si potrebbe partire, e la programmazione pluriennale sarebbe garantita. I contro sono sempre l'Iva al 22% e un appesantimento della SeAm. Sulle spalle dell'amministratore unico, Marco Siorpaes, ci sarebbe un sovraccarico di impegni. Abbiamo visto come hanno fatto altri Comuni; ad esempio Livigno ha scelto la terza strada con un società che fa promozione e si occupa di eventi. E' una scelta francamente non facile, perché si tratta di toccare un sistema che stava funzionando benissimo. Andare avanti come prima e rinnovare la convenzione a CT era l'ideale ma non si può».

Alessandra Segafreddo

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