Cambiate le regole «A rischio i corsi per nuovi volontari»
BELLUNO. Valbelluna emergenza cresce, ma non può arricchirsi di nuovi volontari. Le persone desiderose di mettersi a disposizione dell’associazione che fa servizio di assistenza e trasporto sanitario ci sono, ma il corso non potrà partire fino a quando non ci sarà un formatore accreditato. Tutta colpa di una delibera della giunta regionale, la 1515 del 2015, che ha modificato i criteri per la formazione dei volontari, e che ha bloccato il ricambio, fondamentale per qualunque associazione, all’interno di Vbe.
«Adesso dobbiamo avere un formatore accreditato», spiega la presidente, Monica Ebo, durante una pausa della tradizionale cena sociale, che è stata l’occasione per fare il punto sull’attività passata, presente e futura. Una cena gustosa, al ristorante Coi di Navasa, chiusa con la tradizionale (anch’essa) lotteria. «È necessario investire su uno dei nostri volontari affinché si accrediti in un ente stabilito dalla Regione, fino ad allora non potremo cominciare il nuovo corso per aspiranti volontari».
C’è un bel gruppo di persone in attesa. Sono pazienti e contano di iniziare le lezioni in primavera. Ma prima Valbelluna emergenza deve trovare un formatore accreditato. «Non è più sufficiente il direttore sanitario, come avveniva fino al corso precedente», continua la Ebo. «Noi per la formazione ci avvaliamo di medici e infermieri dell’Usl, ma è necessaria quest’altra figura. E al momento siamo fermi». Tutto bloccato, nell’attesa che il volontario di riferimento dell’associazione faccia anch’esso un corso e ottenga quel timbro che gli permetterà di formare altri possibili volontari. Per Valbelluna emergenza c’è una certa urgenza, perché negli ultimi tempi qualcuno ha lasciato l’associazione, o ha meno tempo da dedicarvi, e i cento volontari sono sufficienti ma qualcuno in più farebbe comodo. Anche perché l’attività è in crescita: «Nel 2016 abbiamo percorso 92.054 chilometri, nel 2015 erano stati 87.145», continua Monica Ebo. «Abbiamo svolto molti più viaggi per conto dell’Usl (dimissioni, trasporto organi, ecc, ndr), tanto che molte mattine impieghiamo anche due e perfino tre equipaggi al pronto soccorso dell’ospedale».
Sono aumentate anche le ore di attività: 5.490, l’anno precedente erano state 5.088. «Molti volontari hanno prestato parecchio loro tempo all’associazione, anche per questo abbiamo bisogno di aumentare i numeri», aggiunge la presidente. Che si prepara, con il suo gruppo (affiatatissimo) a lanciare anche un progetto nelle scuole: «Saremo al Catullo per un progetto di alternanza scuola - lavoro. Lo abbiamo presentato al preside e contiamo di avviarlo in primavera. I ragazzi faranno lezioni di primo soccorso e poi un periodo in ambulanza, di sedici ore». Un modo per scoprire come funziona il servizio di assistenza e soccorso sanitario, per conoscere il mondo del volontariato di settore ma anche per ottenere crediti formativi.
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