Cambio ai vertici di Ater, nominato un cda a tre
belluno
Cambio al vertice dell’Ater di Belluno, l’azienda regionale per l’edilizia residenziale. Dopo due anni e mezzo di commissariamento, ora il quadro normativo è definito con consigli di amministrazione a tre, più un revisore dei conti. La Regione Veneto ha nominato Ilenia Rento e Francesco La Grua in quota maggioranza, mentre per l’opposizione c’è Massimiliano Caenazzo Tiozzo. Presidente del cda è stata indicata la Rento, che prende il posto di Giovanni Puppato, che ha svolto due mandati come vice prima e come presidente poi, oltre ad essere stato il commissario negli ultimi due anni e mezzo. La norma impedisce a Puppato di ricevere un altro mandato senza almeno un anno di pausa.
«Dopo tanti anni e tanta esperienza mi dispiace lasciare questo incarico che mi ha dato tante soddisfazioni», spiega l’ex presidente che era anche nella giunta nazionale, «sono soddisfatto. Ho già parlato con Rento, dando la mia totale disponibilità per un efficace passaggio di consegne, ma anche per aiutare in qualsiasi necessità».
I numeri, infatti, evidenziano come l’Ater di Belluno sia solida grazie alla buona amministrazione di questi anni: prima Ater veneta certificata iso 2000 sulla qualità dei materiali, prima a convenzionarsi con la Guardia di finanza, un milione di euro di utili come la molto più grande Ater di Treviso, morosità contenuta tra il 6 e il 7%, progetti innovativi come le case in legno di via Dolabella a Belluno o per il risparmio energetico, convenzione con l’Usl (come per lo studio di medicina integrata di Cavarzano) e le cooperative sociali per reinserire casi di disagio e dipendenze, ma non solo.
«Gli uffici lavorano molto bene e i dirigenti sono bravissimi», sottolinea Puppato, ricordando che i bilanci dell’Ater di Belluno non hanno mai ricevuto nemmeno una richiesta di integrazione da parte di Regione e Corte dei Conti. Anche il nuovo cda si troverà con il bilancio già firmato. «In Regione ho sempre trovato le porte aperte e quando abbiamo presentato dei progetti validi ci sono sempre stati finanziati. Ogni anno abbiamo investito 6/700 mila euro per le manutenzioni, e abbiamo realizzato una media di venti alloggi all’anno. In linea con le politiche regionali contro il consumo del territorio, tutti gli interventi degli ultimi anni sono stati recuperi di patrimonio edilizio esistente. In alcuni casi si è trattato di restauri eccellenti, come il Cortivo Grant di Caleipo, dove è stato rinvenuto un antico dipinto molto importante».
«Sono molto contento anche di non aver mai dovuto mandare via nessuno dagli alloggi, perché con gli inquilini morosi in difficoltà abbiamo fatto piani di rientro evitando grossi indebitamenti. Abbiamo anche cercato di portare a casa tutti i contributi esistenti per gli extracomunitari, perché penso che le disparità sociali creino solo tensioni». Infine i dipendenti: «In passato erano 25, poi sono rimasti in 17 riuscendo comunque a fare un lavoro incredibile. Ultimamente sono scesi a 16 e l’ultimo atto che ho firmato è stato l’assunzione di tre persone per dare un po’ di respiro agli uffici». —
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi