Cambio appalti Uiltrasporti teme per i posti di lavoro

BELLUNO. Poste Italiane cambia l’appalto per il trasporto, in provincia di Belluno, della corrispondenza da un ufficio all’altro e i sindacati temono che in questo passaggio ci possano essere delle...

BELLUNO. Poste Italiane cambia l’appalto per il trasporto, in provincia di Belluno, della corrispondenza da un ufficio all’altro e i sindacati temono che in questo passaggio ci possano essere delle perdite di posti di lavoro o comunque delle modifiche ai contratti già in essere.

A lanciare l’allarme è il segretario della Uiltrasporti, Siro Martini che ha anche inviato una lettera all’Ispettorato territoriale del lavoro per chiedere dei controlli proprio su questo cambio «affinché si svolga nel rispetto delle norme in materia anche contrattuale».

Ad essere interessati da questo cambio della gestione dei trasporti della corrispondenza in provincia sono una quindicina di persone.

«Siamo stati informati», sottolinea Martini, «che alla fine di aprile la ditta Co.Se.Po terminerà il proprio appalto e le subentrerà un’altra società a noi ancora sconosciuta, nonostante abbiamo richiesto a Poste italiane di conoscere il dettaglio dell’operazione. Ma per ora non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Non è certo consono il comportamento fino a questo momento tenuto da Poste Italiane su questa vicenda», prosegue il sindacalista della Uiltrasporti, che non nasconde la preoccupazione. «Siamo molto preoccupati che si possa verificare un approccio diretto con i lavoratori da parte della ditta subentrante, con il serio rischio che non vengano rispettati i contratti di lavoro esistenti nel lotto. Non possiamo permettere, infatti, che in questi passaggi di appalti, si giunga a modifiche dei contratti e dell’orario di lavoro. Per questo abbiamo interessato della questione anche l’Ispettorato del lavoro a garanzia del regolare passaggio di appalto dei lavoratori».

Martini denuncia come non si sappia, ad oggi, quando esattamente subentrerà la nuova società e per quanto durerà il contratto. «Un’ulteriore frammentazione dei contratti in vigore potrebbe alimentare la precarietà del lavoro in Poste italiane. Invitiamo i dipendenti a rimanere vigili».

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