Camera in rosso, tagli e obiezione fiscale

Sette dipendenti in esubero trasferiti ai Comuni, in vendita una sede e un milione in meno al governo

BELLUNO. Tagli per 700 mila euro per salvare i servizi alle imprese: dipendenti trasferiti, una sede in vendita (quella di via Giustiniani di Treviso), ribellione fiscale contro i tagli dei diritti annuali decretato dal governo.

La Camera di Commercio di Treviso e Belluno fa la voce grossa davanti alla forte riduzione delle entrate determinata, secondo quanto denuncia il presidente Mario Pozza, soprattutto dalle mosse del governo, che determineranno un calo del 50 per cento, nel 2017, dei diritti pagati dalle imprese, in picchiata rispetto a tre anni fa (circa 10 milioni di euro in meno).

Un calo che ha determinato, tra le altre cose, il disavanzo di 2,7 milioni di euro rilevato nel bilancio di previsione del 2017, coperto da 3 milioni di fondi propri, non senza qualche polemica tra i membri del consiglio. Tutto è accaduto nel fine settimana appena trascorso. Un disavanzo così cospicuo nessuno se lo aspettava, anche perché in molti avevano creduto che la fusione servisse anche a risanare i conti. Ma così pare non sia stato, anche se qualcuno dice che è ancora troppo presto per tirare le somme di questa operazione. E non sono mancate le polemiche come quando il consigliere Paolo Doglioni ha deciso di lasciare il consiglio per protesta.

Insomma, la “nuova” Camera di Commercio di Treviso e Belluno è costretta a dosare le risorse, e lo fa partendo da un’obiezione fiscale contro un’ulteriore trattenuta, di circa un milione di euro, dei diritti pagati dalle aziende: «Sono altri soldi che dovremmo trasmettere a Roma - sostiene il presidente Mario Pozza - non lo faremo: piuttosto mi incateno, e se arriverà un ordine di pagamento faremo ricorso».

Oltre alla “disobbedienza fiscale”, ieri Pozza e il segretario generale, Romano Tiozzo, hanno spiegato da dove arriveranno le altre economie: sette dipendenti saranno trasferiti alle amministrazioni comunali (il numero totale scenderà quindi da 147 a 140, mentre la pianta organica ne prevederebbe 168), la sede di via Giustiniani a Treviso sarà venduta (mentre per quella centrale in Piazza Borsa sempre a Treviso si cercano ancora acquirenti), i servizi e gli uffici dell’ente accorpati con quelli di altre sedi venete.

Eppure, giurano da Piazza Borsa, di tutto questo le aziende non risentiranno. Anzi. Presidente e segretario ieri mattina hanno convocato una conferenza stampa con l’obiettivo di presentare il decalogo di servizi che, nel 2017, saranno confermati o avviati ex novo grazie al “tesoretto” di tre milioni di fondi propri.

Fra le conferme, i programmi di placement per neo diplomati e laureati, le novità, invece, le ha annunciate lo stesso Tiozzo: «Saremo ancora più impegnati nella digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione, e nella promozione del territorio. Nel 2017 nascerà un organismo di destinazione turistica perché anche la Provincia di Treviso sia dotata di un ufficio di accoglienza per i turisti che arrivano, e la Camera di Commercio sarà l’ente capofila».

Mattinata, quella di ieri, dedicata anche alla comunicazione dei numeri sull’attività della Camera: 15 milioni e mezzo di euro i proventi del bilancio di previsione 2017,15 milioni e 188 mila gli oneri correnti, 3 milioni l’investimento di fondi propri deliberato dalla giunta che ha portato al disavanzo del bilancio di previsione 2017.

Andrea De Polo

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