Camere, cucina e infopoint: così rinasce Malga Castello a Livinallongo
LIVINALLONGO. Stanno per partire i lavori di ristrutturazione di Malga Castello, poco distante dal maniero di Andraz, lungo la “Via dei musei”, che parte dall’Alto Adige e finisce nell’agordino. Si tratta di un progetto da 6 milioni e 300 mila euro, che si contestualizza nei primi investimenti del Fondo Comuni di confine, tra il 2011 ed il 2012. Il nuovo centro culturale, che comprenderà anche otto camere ed un ristorante, va ad aggiungersi al “Transmuseum”, un’iniziativa Interreg da 450 mila euro.
Malga Castello, una volta ristrutturata, sarà utilizzata come centro servizi per i visitatori del castello di Andraz e per ospitare i fruitori della “Strada de la Vena”, che porta alle miniere del Fursil. L’attuale immobile è piuttosto ampio e caratterizzato da una particolare forma pentagonale costituita da quattro corpi di fabbrica affacciati sul quinto lato aperto verso valle. È situato in una radura semi pianeggiante in prossimità del castello, lungo la strada comunale che ancora oggi costituisce l’unico collegamento automobilistico tra l’abitato di Castello e la strada regionale per il Passo Falzarego (sr 48 delle Dolomiti).
«Lo stato di conservazione della malga risulta alquanto precario a causa dell’abbandono dell’attività», spiega Leandro Grones, sindaco di Livinallongo del Col di Lana. «La malga appare ancora oggi, però, come un segno molto forte di connotazione paesaggistica, un segno oramai storicizzato che il nuovo fabbricato conserverà pur con modifiche ed ampliamenti necessari alle nuove funzioni. L’obiettivo», conclude Grones, «è quello di realizzare una struttura capace di rivitalizzare l’area in termini culturali ed economici, fornendo al Castello di Andraz un vero e proprio centro visitatori, cioè un edificio adibito a biglietteria, info point, book shop, ristorazione e pernottamento a supporto dei visitatori di Andraz Museum e dei fruitori della “Strada de la Vena”, per gli ospiti che potranno così godere di manifestazioni, eventi culturali e ospitalità».
Un altro cantiere prossimo ad essere avviato è quello per la “Strada de la Vena” (da 2 milioni di euro). Il progetto prevede di recuperare e riutilizzare a scopo turistico, ricreazionale e culturale l’antico percorso, utilizzato per il trasporto del ferro, situato in quello che fu il dominio vescovile di Bressanone.
Nello specifico l’intervento di progetto riguarda la porzione della strada esistente in Comune di Livinallongo del Col di Lana, nel tratto compreso tra il Castello di Andraz e il confine amministrativo con Colle Santa Lucia. Lo studio di riutilizzo della “Strada de la Vena” prevede un uso sia escursionistico pedonale dell’antico percorso, sia cicloturistico, in modo da rispondere al meglio alle richieste dei potenziali ospiti, senza interventi sovradimensionati e quindi inadeguati rispetto al carattere del territorio.
La strada avrà una larghezza contenuta e variabile tra 1,50 e 2,20 metri, adattandone la costruzione alle caratteristiche naturali del sedime storico. «I lavori sono pertanto progettati in funzione dei luoghi di attraversamento», puntualizza Grones, «utilizzando tecniche di bioingegneria forestale calibrate di volta in volta alle caratteristiche dei versanti così da conferire al percorso un carattere il più possibile naturaliforme e rispettoso del paesaggio e degli elementi che lo compongono. Si tratterà infatti di conservare ed evidenziare la valenza storica del tracciato voluto dal Vescovo Cristoforo Madruzzo, presumibilmente nel 1558, per meglio trasportare il minerale che veniva estratto a Colle Santa Lucia».
Per quanto riguarda il completamento della ciclopedonale (il progetto vale 750 mila euro), questa partirà dalla Val Badia, e precisamente dal Museo Ursus Ladinicus, e si concluderà a Caprile (Acqua Solforosa), dove si collegherà con la ciclabile dell’Agordino.
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