Campane in silenzio per la saetta: «A Visome è saltato l'impianto»

Sopralluogo e una prima stima dei danni: circa 30mila euro. 
BELLUNO. Campane zittite dal fulmine che l’altro ieri ha incendiato il campanile della chiesa di Visome.


L’impianto elettrico che le fa suonare è praticamente saltato: così hanno potuto verificare don Anselmo e l’architetto Andrea Bona al cospetto del tecnico chiamato al capezzale della struttura.


Brutte notizie da parte dell’esperto che ha condotto il sopralluogo: la parte elettrica è andata in fumo, ora andrà verificato lo stato dei motori perché altrimenti il problema si fa ben più grosso.


I danni ammonterebbero almeno a trentamila euro, a causa dello “scherzetto” di cattivo gusto della saetta che, oltre al campanile, ha mandato in tilt l’impianto elettrico di canonica e di qualche casa vicina, facendo saltare telefoni fissi, computer e altro. «Delle campane si è guastata tutta la parte elettrica» spiega Andrea Bona, il professionista che aveva seguito il restauro della chiesa di Visome e che ora è andato a sincerarsi di quanto accaduto.


«Speriamo che i motori si siano salvati: almeno 5000 euro di danni si contano qui», continua Bona. Poi c’è un problema sulla parte alta della cupola che è andata bruciata nella parte di legno, mentre la lamiera s’è cotta: «I vigili del fuoco hanno tagliato quel che andava tolto e noi abbiamo fatto un coperchio per riparare la cupola. Ma per sistemarla vanno rifatte le strutture in legno e la copertura in rame, poi andrà rimessa la croce. Tra tutto, un danno che si aggira sui 30mila euro circa, finora».


Da controllare c’è anche l’impianto di riscaldamento perchè il bruciatore della caldaia che alimenta la chiesa non funziona più.


«Sono stati bravi i pompieri perché hanno spento tutto subito, per fortuna» continua Bona «Le campane restano al loro posto e speriamo che i motori si siano salvati. Vanno programmati degli interventi, la parte elettrica forse sarà rimessa a posto in agosto, noi intanto riprendiamo in mano la questione con la sovrintendenza per la copertura del campanile. Erano appena finiti i lavori di restauro che erano stati impegnativi: per fortuna c’è un po’ di assicurazione della chiesa ma c’è bisogno di aiuto».


«Meno di ventimila euro di danni non credo sia possibile stimare» spiega proprio don Anselmo Recchia. «C’è un’assicurazione ma ci vorrà la stima del perito, insomma non è una cosa semplice e neanche breve. Per ora le campane non suonano, ma anche in canonica non mancano i danni: i telefoni non funzionano, i computer non vanno e via di questo passo. Ora ho acceso la televisione e sento puzza di bruciato».


Un fulmine entrato “ovunque”, anche nelle case vicine c’è stato più di un problema con gli impianti elettrici.


«L’unica cosa che non ha smosso sono i pipistrelli che popolano la chiesa», scherza il parroco. «Quanto ai fondi, già in occasione del restauro eravamo riusciti a farci aiutare. Ora anche in questa occasione difficile, sono sempre dell’idea che Dio vede e provvede».


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