Campo “bruciato” dal diserbante il San Giorgio emigra a Libano

Il giardiniere ha usato un prodotto sbagliato che ha rovinato il manto erboso del Comunale di Sedico Terreno di gioco impraticabile, la squadra disputerà al “Fant” le prime gare interne di campionato

SEDICO. Neanche un esercito di talpe. Sul prato dello stadio Comunale di Sedico si è sbagliato diserbante. Come quando candeggi male e la camicia si strappa o diventa beige. Bisognava eliminare una graminacea a foglia larga, che aveva attaccato l’erbetta fresca per i calciatori della nuova Union San Giorgio Sedico, e il giardiniere ha fatto un disastro. Dove c’era un grande prato verde, adesso c’è una specie di pascolo. Soprattutto sulla fascia laterale all’ombra della tribunetta coperta e nella zona mediana. Non ci giochi a calcio, a meno di rimbalzi stranissimi del pallone e caviglie a fortissimo rischio distorsione.

Gli sguardi percorrono tutto il terreno di gioco, da una porta al’altra e non trovano conforto: «Qualcosa non è andato, evidentemente», allarga le braccia il presidente del San Giorgio Sedico, Sergio De Cian, «sta di fatto che ci toccherà organizzare un ulteriore intervento, per rimettere tutto in ordine. Non è pensabile giocare le partite dell’ormai imminente campionato di Promozione su un tappeto in queste condizioni e allora ci sposteremo per forza al Fant di Libano, fino a quando le condizioni non saranno migliori di quelle attuali. Non abbiamo scelta».

Ci sarà una spesa non prevista, dopo una campagna acquisti già piuttosto pesante: «Noi abbiamo la fortuna di avere tra i nostri sponsor delle imprese edili, che sanno come fare», riprende De Cian, «certo credo che bisognerà tirare fuori dai 10 ai 15 mila euro per una nuova semina e la sistemazione del fondo. Senza contare che purtroppo ci sono anche le talpe, le solve come le chiamiamo in dialetto bellunese, che complicano una situazione già molto complicata».

Lo stadio Comunale di via Ricolt era gestito dall’Associazione calcio Sedico ed è passato all’Union San Giorgio Sedico. Lo stesso ragionamento vale per il Fiori Barp con il “Giovanni XXIII” di Mas. Di conseguenza, la responsabilità è della società sportiva e tocca alla stessa rimediare. Il sindaco Roberto Maraga, successore del parlamentare Giovanni Piccoli non passa per il campo sportivo da qualche giorno, ma rimane tranquillo. Un po’ come il dirigente biancorossoblù Gianni Zanella: «È sicuro che le gestione dei campi sportivi sia a carico delle società che li utilizzano», premette Maraga, «pertanto sono tranquillo. Se qualcuno ha provocato dei danni, è chiaro che dovrà provvedere a ripararli. Devo confessare che, in questo periodo di vacanze, non ho avuto modo di frequentare lo stadio Comunale, quindi non ho ben presente quale sia la situazione, rimane inteso che mi riservo di verificarla».

Il San Giorgio Sedico avrebbe timidamente avanzato la richiesta di un contributo, ma questo per legge non è più possibile.

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