Campo di grano devastato dai cinghiali
SEREN DEL GRAPPA. Con quel grano Sergio Scopel ci faceva la farina e poi la polenta. Quello che macinava gli bastava solitamente per tutto l'inverno. Ora invece è andato tutto in malora. Colpa dei cinghiali, che sono entrati, nonostante il filo elettrificato steso tutt'attorno al campo, proprio per tenerli alla larga. Al loro passaggio, soltanto devastazione.
«Mi saranno rimaste in piedi appena un centinaio di piante, ma non so cosa ne caverò dalla raccolta», lamenta l'agricoltore, pensionato di 79 anni. «Quest'anno le piante erano anche belline, ne cavavo un quintale e mezzo di grano, anche due se andava bene. Invece ho perso tutto».
Il campo in questione si trova a Stalle, in Valle di Seren. Mentre 11 chilometri più su, tra le Valpore alte e il Murelon, qualche giorno fa i suidi hanno letteralmente “arato” un pascolo comunale di 10 ettari, dato in affitto a un pastore della zona. Per la sua collocazione particolarmente disagevole, l'area potrà essere sistemata soltanto dopo settimane, per non dire mesi, di dispendioso lavoro manuale. «Il problema si ripete ormai da anni», riepiloga il sindaco Dario Scopel, «negli ultimi tempi sembrava che la situazione si fosse arginata, poi quest'anno i cinghiali sono tornati alla carica più impetuosi che mai. Hanno colpito altri campi e prati in Vallonera, Val dell'Albero, sul Tomatico e sul Peurna. Il timore è che possano scendere a fondovalle con l'arrivo dell'inverno». E il campo di Sergio Scopel né è un preoccupante indicatore.
«Per questo chiedo alla Provincia di attivarsi per cercare di mitigare questo problema ripetuto, o quantomeno di rivendicare un indennizzo, visto che i danni subiti da noi e dai privati sono molti». Il Fondo per risarcire i danni causati alle produzioni agricole e zootecniche dalla fauna selvatica esiste. Purché questi siano avvenuti in territori preclusi all’esercizio dell’attività venatoria. (f.v.)
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