Canale D’Agordo, raid con le auto alla pista da fondo: vandali individuati grazie a un video
Polizia locale e carabinieri hanno analizzato le riprese di sorveglianza. Arrivato l’impegno a risarcire
«La nostra polizia locale e i carabinieri hanno individuato coloro che hanno danneggiato la pista di sci di fondo a Gares». Lo dice il sindaco di Canale d’Agordo, Massimo Murer, a distanza di tre giorni dall’amara scoperta, avvenuta la mattina di sabato, delle buche prodotte sul tracciato della pista Franco Manfroi, appena battuto, dagli pneumatici di due auto. Così ieri sera i carabinieri hanno bussato alla porta di uno dei due conducenti. Lo Sci club Canale non farà però denuncia dopo le scuse e l’impegno a rimborsare economicamente l’associazione.
Le indagini avevano preso il via subito dopo la scoperta del vandalismo. Le telecamere di videosorveglianza posizionate all’ingresso di Canale hanno filmato i mezzi fortemente sospettati delle scorribande notturne sulla neve e le prime indagini hanno portato le forze dell’ordine a farsi un’idea sugli autori.
«Le videocamere», spiegava ieri pomeriggio il primo cittadino di Canale, «hanno anche fotografato una delle due targhe. La nostra polizia locale ha quindi raccolto i dati e ha fornito la documentazione ai carabinieri perché potessero fare i riscontri del caso».
Riscontri che ci sono stati nelle ultime ore. «Si tratta di gente agordina, comunque», rimarcava il sindaco a metà pomeriggio, sottolineando che tra l’altro sulla pista da sci di fondo era rimasto un pezzo di paraurti, diventato un elemento in più per risalire ai colpevoli.
Il sindaco evidenzia che non era la prima volta che quei mezzi venivano visti transitare a Canale e che molto probabilmente erano gli stessi che si era esercitati nei “freni a mano” sul piazzale nei pressi del centro di fondo.
«In pista», sottolinea Murer, «non erano però mai entrati. Non so cosa sia loro passato in mente. Tra l’altro, oltre ad aver danneggiato la pista, hanno fatto qualcosa di pericoloso per loro stessi». I fari delle autovetture protagoniste dei fatti avvenuti tra venerdì e sabato notte risaltano nel fermo immagine della webcam del tracciato. «Hanno percorso tutti i cinque chilometri della pista», dice Nicolò Bogo, da sei anni presidente dello Sci club Canale a cui il Comune ha dato in gestione il centro di fondo Franco Manfroi di Gares, «la pista viene battuta nella tarda serata, loro si sono mossi attorno alle dieci. Hanno anche scelto, casualmente o meno, la notte precedente al giorno in cui le piste di fondo di Falcade erano chiuse e quindi ci sarebbe stato più movimento a Gares».
Ad accorgersi dei danni sono stati i primi sciatori arrivati in valle sabato mattina, che hanno subito avvisato i gestori della Capanna Cima Comelle. Da lì è partito un lavoro di squadra da parte dei volontari che hanno operato per ripristinare la pista. «Al di là del lavoro e delle risorse resisi necessari per sistemare il tracciato», dice il sindaco, «il problema è semmai dato dal mancato introito in una giornata, come quella di sabato, che avrebbe potuto vedere tanta gente». Ieri sera è arrivata dunque la svolta definitiva, con i carabinieri che hanno bussato alla porta di uno dei due e, quindi, l’impegno a risarcire.
«Ci dispiace tanto per i volontari che si dannano per tenere in ordine la pista, per battere la neve, tanto più in un anno come questo in cui di neve ce n’è poca», aveva sottolineato Bogo.
La speranza del Comune e dello Sci club è ora che quello che si è verificato rimanga un caso isolato («Il responsabile della polizia locale», precisa però il sindaco, «mi ha detto che c’era stato un precedente un po’ di anni fa») e che il lavoro di tanti venga rispettato.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi