Cancia chiama Zaia: «Stop burocrazia qui servono i lavori»

BORCA. «Bisogna dare un’accelerata definitiva all’iter delle opere da realizzare per mitigare il rischio della frana».A ribadirlo è il sindaco Bortolo Sala che anche ieri, con i suoi collaboratori e i residenti ha vissuto una giornata di apprensione e di intenso lavoro. Sul canalone della frana che dall’Antelao scende sull’abitato di Cancia hanno lavorato, dalle sei del mattino fino all’imbrunire, gli operai, su ruspe e camion, per asportare il maggior quantitativo possibile del materiale sceso giovedì.
Nuova emergenza che continua a stridere con la burocrazia, che sta penalizzando da anni l’iter progettuale dei lavori della frana. Per capire la complessità e la continua necessità di carte, firme e autorizzazioni basta pensare che ieri, solo per far sì che i camion potessero transitare per portare via massi e ghiaia riversati dall’ultima colata, Sala (di concerto con la prefettura) ha dovuto firmare una deroga al divieto di transito previsto nei fine settimana per i mezzi pensati. Per gli abitanti di Cancia, invece, resta lo stato di allerta che terminerà quando il canalone e le vasche di contenimento saranno pulite.
Ieri è piovuto nel pomeriggio, ma non ci sono s stati nuovi crolli. «Sul canalone e sugli invasi si lavora», spiega Sala. «L’obiettivo è di avere una soglia di tranquillità il prima possibile, soglia che sarà garantita solo quando ci sarà spazio per un’eventuale altra colata detritica. Toglieremo tutto il materiale sceso e una volta che il canalone e gli invasi saranno vuoti cesserà lo stato di allerta. Nel contempo dobbiamo tarare il sistema legato ai sensori che dovrebbero dare delle allerte certe, ma che in alcuni punti si sono strappati. Quello che però è fondamentale, cosa che chiediamo da tempo, è che ci riconoscano lo stato di somma urgenza per l’iter legato al completamento dei lavori da realizzare sulla frana».
Anche a maggio, quando salirono Rizzieri Mezzomo della Provincia e Paolo Gasparetto della IQT Consulting per presentare in un incontro pubblico i progetti per ridurre il rischio frana relativi alle zone del Bus del Dioul e della valle del Salvella, fu ribadita la necessità di avere la somma urgenza.
L’assessore regionale alla Difesa del suolo Gianpaolo Bottacin sostiene che la dichiarazione di questo stato spetta alla Provincia. «La competenza della frana di Cancia», ha ricordato Bottacin, «dal 2011 è di competenza esclusiva della Provincia. Ero io presidente all’epoca e portai avanti questo iter come chiesero i cittadini di Borca. Deve pertanto essere la provincia a firmare il decreto».
La vedono in maniera diversa gli amministratori locali. «Lo stato di somma urgenza lo può firmare solo Luca Zaia», spiega il sindaco Sala, «come presidente della Regione o il ministro competente. La somma urgenza, e qui ha ragione Bottacin, viene data alla Provincia come ente competente sulla nostra frana. Noi chiediamo questo: che venga data la somma urgenza alla Provincia affinché l’iter proceda spedito e i nostri concittadini non debbano più rischiare la vita».
Anche secondo la presidente della Provincia, Daniela Larese Fion, il decreto va firmato da Zaia. «La competenza di questa frana è della Provincia», ribadisce la Larese Filon, «e i nostri tecnici sono al lavoro a fianco degli amministratori locali per l’iter progettuale e hanno realizzato le prime opere. Vedremo come affrontare la vicenda della somma urgenza che darebbe una sensibile accelerata all’iter. Se la Regine ci autorizza a firmare il decreto noi lo facciamo anche domani. Cercheremo un punto di incontro». (a.s.)
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