Candidature, il Coni frena: «Se ne parla a settembre»
CORTINA
Che cosa si fa quando un problema è delicato da affrontare? Si istituisce una commissione. E magari si sentono i sindaci. Quindi? Meglio prender tempo fino ai primi di settembre.
Siamo a poche ore dal vertice Coni ed è proprio questo che ieri sera ha anticipato il presidente Giovanni Malagò. La scelta della candidatura va ponderata, quindi ci vuole tempo. Meglio lasciar passare l’estate. Intanto, però, il Veneto incalza.
«Domani (oggi per chi legge, ndr)», ha dichiato Malagò, c’è la riunione di Giunta nella quale parleremo della questione delle Olimpiadi 2026. Si va verso l’individuazione di una commissione per guardare, studiare e valutare al meglio le tre candidature».
Il numero uno del Coni ha precisato che i dossier delle tre città (Cortina, Milano e Torino, ndr) sono arrivati solo a metà della scorsa settimana, i membri del Consiglio hanno avuto ancor meno tempo di approfondirli.
«Credo sia giusto un passo di riflessione per essere in condizione di fare una valutazione non unanime, perché sappiamo benissimo come stanno le cose, ma quanto meno con il maggior consenso possibile», ha aggiunto Malagò. «Credo sia anche giusto invitare i sindaci per esporre la bontà dei loro dossier: lo trovo sacrosanto, doveroso. Questo avverrà in un Consiglio nazionale che dovremo fissare tra fine luglio e inizio settembre. Se la decisione sta diventando politica? No, perché vogliamo fare una valutazione oggettiva di carattere sportivo e i dossier sono molto articolati, complessi».
Malagò ha spiegato che la commissione che verrà istituita sarà formata da «membri del Coni, atleti olimpici e paralimpici, rappresentanti del mondo dello sport».
Prima ancora che Malagò si pronunciasse in questi termini, Luca Zaia, il governatore del Veneto, aveva lanciato i suoi assist. Il primo con il campionissimo Maurilio De Zolt (fondo).
«Io sto con Cortina 2026, perché», spiega Maurilio, «un’Olimpiade dà la possibilità che nel territorio si creino importanti strutture che possono favorire la crescita di grandi campioni, come è già accaduto».
«Io ci credo in Cortina 2026. È una città unica, dotata di impianti straordinari», afferma il campione di bob Roberto Zandonella, ricordando come la candidatura possa rivelarsi una grande opportunità per tutta la montagna veneta. «Negli anni Settanta», ricorda, «erano ben 20 le società che praticavano il bob, oggi solo 2. Il nuovo impianto di Cortina potrebbe ricreare il vivaio agonistico».
E chi non ricorda Piller Cottrer che nel 1997 si rivelò al mondo vincendo la 50km a Holmenkollen? «La bellezza di Cortina è unica e Cortina ha già dimostrato», afferma, «di saper organizzare e gestire al meglio questi grandi eventi».
Forte di queste affermazioni, Zaia conclude: «Cortina2026 è, quindi, la sede più naturale e congeniale per le Olimpiadi invernali, rispetto alle altre candidate. Sulle Dolomiti Patrimonio Unesco non abbiamo bisogno di portare la neve con i camion, perché la neve ce l’abbiamo già». Chiaro, no? —
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