Candidature, Paniz in pole per Forza Italia

Ma il collegio uninominale bellunese dovrebbe andare alla Lega Nord. Bond: «Un mese per decidere» 
BELLUNO. Mancano poche ore alla fine della legislatura e all’apertura delle trattative per le candidature, e i partiti accelerano i lavori. Tra chi spera in una crescita del proprio gradimento c’è Forza Italia, che ha già definito alcuni passaggi. «La scadenza per le candidature è all’inizio di febbraio», spiega il commissario provinciale Dario Bond, ricordando il metodo che verrà seguito per la scelta dei nomi da proporre agli elettori: «Il comitato provinciale farà alcune proposte che saranno analizzate e vagliate dal comitato regionale, ma alla fine sarà il partito a livello nazionale a decidere. Noi possiamo incidere solo relativamente».


Tra i nomi che si considerano più probabili c’è quello di Maurizio Paniz, avvocato notissimo e già parlamentare: «Non mi dispiacerebbe per niente se fosse Paniz il nostro candidato di punta», ammette Bond. «Abbiamo bisogno di una figura forte e rappresentativa, capace anche di avere buoni rapporti a Roma, perché nella prossima legislatura saranno prese decisioni importanti per la provincia di Belluno». Paniz però non sarà l’unico bellunese candidato con Forza Italia: «Certamente porteremo una rosa con diversi nomi, ma poi bisogna vedere con quali prospettive di elezione potranno misurarsi», prosegue Bond che non si sbilancia oltre, nemmeno sulla prospettiva che in lista ci sia il parlamentare uscente di Forza Italia, cioè il senatore Giovanni Piccoli: «È troppo presto per fare nomi, nessun partito ha ancora deciso nulla di definitivo», rimarca il commissario.


Eletto con Forza Italia, migrato al gruppo misto a metà legislatura e infine rientrato nel partito di Berlusconi pochi mesi fa, Piccoli non cattura l’entusiasmo dei forzisti bellunesi, ma potrebbe trovare ugualmente spazio grazie ai suoi contatti a livello nazionale e in particolare con il capogruppo del Senato, Paolo Romani.


Uno dei metodi che verranno seguiti per la selezione dei nomi è quello dei sondaggi, che Forza Italia sta già utilizzando per capire dove tira il vento. «I sondaggi serviranno anche a capire quali sono i nomi più graditi», conferma Bond che qualche giornale nazionale ha indicato come uomo di Berlusconi molto forte in Veneto: «Io però non voglio candidarmi in Parlamento, avrei molta più soddisfazione da un livello regionale».


In ogni caso le trattative con gli alleati sono già in corso e, da quanto si sa, il collegio uninominale della Camera, per il centrodestra bellunese, dovrebbe andare a un candidato della Lega Nord. I forzisti, dunque, devono puntare ad ottenere una buona posizione nella lista per il proporzionale alla Camera, oppure tentare al Senato. «Al Senato è molto dura, perché il collegio è più grande, ma staremo a vedere. In questo momento c’è un po’ di stand by», dice ancora Bond che si sta concentrando sul lavoro a livello locale.


«Ho ricreato una struttura che si era sfaldata, recuperando il rapporto con i vecchi iscritti. Vorrei costruire un bel partito di centro destra, capace di guardare alle esperienze storiche ma soprattutto al futuro. Sono qui con le porte aperte, cercando di stimolare il dibattito sui temi importanti per la nostra provincia, come la sanità, il turismo e le infrastrutture».


Irene Aliprandi


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