«Canoni idrici raddoppiati alla Provincia di Belluno»

La promessa di Bottacin: «Entro il 31 ottobre nuove competenze e più risorse Seguiremo uno schema simile a quello che la Lombardia applica per Sondrio»
Di Francesco Dal Mas
VENEZIA 27.06.2015.FOTOATTUALITA'.PALAZZO FERRO FINI. PRIMA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE E PROCLAMAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE.NELLA FOTO: L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE GIANPAOLO BOTTACIN
VENEZIA 27.06.2015.FOTOATTUALITA'.PALAZZO FERRO FINI. PRIMA SEDUTA DEL CONSIGLIO REGIONALE E PROCLAMAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE.NELLA FOTO: L'ASSESSORE ALL'AMBIENTE GIANPAOLO BOTTACIN

BELLUNO. Sfida raccolta, dalla Regione. Entro il 31 ottobre sarà approvata la legge regionale di riordino delle Province ed entro quella data Belluno avrà assegnate competenze e relative risorse. Quanto? «Circa 15 milioni, quelli del demanio idrico», risponde Gianpaolo Bottacin, assessore all’ambiente, alla protezione civile ma, soprattutto, alla specificità del Bellunese. L’autorevole conferma Bottacin l’ha ricevuta ieri pomeriggio, «ancora una volta, dal presidente Luca Zaia».

La sfida è raccolta, perché a sollecitare la Regione sulla specificità delle terre alte bellunesi era stato, l’altro ieri, il vertice convocato dalla Camera di commercio, con il presidente Curto. E in quella sede, sia Curto, che gli altri rappresentanti delle categorie economiche e sociali, nonché l’onorevole De Menech avevano sollecitato la Regione a caricare di contenuti il contenitore sostanzialmente vuoto. Il presidente di Confindustria Luca Barbini era andato oltre, solleticando la Regione con un confronto: «Perché Sondrio ha ottenuto dalla Lombardia ciò che Belluno non ha ancora ricevuto dal Veneto». «Provvederemo entro ottobre», assicura Bottacin, che si dice d’accordo con la proposta di Curto per Roma: «Il Governo lasci al Bellunese l’iva sui carburanti, che in montagna hanno, come noto, un costo maggiore. Non è più il tempo di inutili teatrini che sanno di vecchia politica», aggiunge, «marciamo tutti assieme, per far capire al governo che o si danno contenuti, e per contenuti mi riferisco a capacità finanziaria agli enti territoriali, o parlare di specificità equivale a parlare del nulla».

Bottacin ricorda di aver già concordato con la presidente della Provincia, Daniela Larese Filon, il necessario trasferimento di competenze e risorse a Belluno secondo uno schema simile a quello che da qualche mese già applica la Lombardia in favore di Sondrio. «Ovviamente questo non sarà sufficiente a colmare le difficoltà che oggi vive la Provincia; se il governo centrale continuerà a tagliare quelle risorse che una volta riversava al Bellunese, comunque anche tutta la buona volontà della Regione, dimostrata ad esempio nel raddoppio dei canoni idrici, avrà poco peso».

Un esempio concreto? Lo scoperto di almeno 7 milioni per le strade ex Anas. «È ovvio che, se lo Stato non trasferisce più una cifra congrua, diventa impossibile far fronte a tale gestione. Abbiamo grandi ambizioni, abbiamo un appuntamento fondamentale per il rilancio di tutto il territorio», dice Bottacin, «rappresentato dai Mondiali di Cortina del 2021, ma purtroppo abbiamo anche infrastrutture desuete e sempre più a rischio, come dimostra la frana di Acquabona. E il governo Renzi cosa fa? Per il 2016 prevede di assegnare alle strade Anas della Toscana 271,57 milioni e a quelle del Veneto 9,97 milioni (lo 0,89%)».

In settimana la Provincia ne parlerà col ministro Delrio. La trattativa in corso, secondo il vicepresidente della Provincia, Roberto Padrin, è a buon punto. Intanto si diceva dell’Iva e dell’apertura dell’assessore Bottacin nei confronti della proposta dlela Camera di Commercio. «Farsi riconoscere l’Iva sui carburanti può essere un inizio: cerchiamo, uniti, di far capire al governo le nostre necessità e ottenere che una quota delle tasse nazionali venga trattenuta dal territorio. Solo così potremmo far ripartire Belluno».

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