Cansiglio: gli allevatori fanno causa alla Regione
Non hanno ottenuto il risarcimento per i danni causati dai cervi sull'altopiano
La foresta del Cansiglio
TAMBRE. Imbufaliti, gli allevatori del Cansiglio hanno adito le vie legali contro la Regione che non ha risarcito i danni ai pascoli provocati dai 2500 cervi che si aggirano sull'altopiano. Una somma consistente, 140 mila euro, che non compaiono nella finanziaria. Oggi nella sede di Veneto Agricoltura in Cansiglio, si tiene un vertice per programmare la cattura e la caccia ai primi 450 cervi.L'intenzione è abbatterne 1500 nell'arco di tre anni, a partire dalla prossima primavera. Gli allevatori che fanno riferimento al sindacato Anpa, forse manifesteranno pubblicamente il loro disagio, spiegando che la situazione è diventata insostenibile e che non è possibile che debba ricadere sugli allevatori il danno derivante dalle scorribande dei cervi. «L' assessore Stival ha finanziato di tutto», puntualizza il presidente di Anpa, Paolo Casagrande, «ma non i danni subiti dagli agricoltori e dagli allevatori che con grande sacrificio continuano a lavorare e a produrre nell'altipiano del Cansiglio». La protesta è senza dubbio singolare visto che l'Anpa è un'organizzazione vicina alla Lega e in particolare al presidente Luca Zaia. Ma evidentemente gli allevatori non hanno mandato giù il mancato risarcimento del danno. Per quanto riguarda intanto i cervi, la decisione di ridurne il numero è stata già presa. All'interno della riserva demaniale si procederà con la cattura, per il trasferimento in altri parchi degli ungulati. All'esterno ci sarà la caccia di selezione (ma forse neppure, considerato il grande numero della mattanza), che nella prossima annata dovrà registrare un abbattimento di 460 capi. Le organizzazioni ambientaliste si rendono ben conto del problema e non si pongono in termini di contrarietà verso il provvedimento. Invocano, invece che sull'altopiano, quindi in area di riserva, si proceda soltanto alla cattura.
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